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Anno 2011
Genere
musicale
Produzione
FabMax
Company, Paco Cinematografica
In
scena
fino al 2 ottobre Teatro Olimpico, Roma
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Autore |
Mozart |
Adattamento/Traduzione |
- |
Regia |
Mario
Tronco |
Coreografie |
- |
Scene |
Carmine
Guarino |
Costumi |
Katia
Marcano |
Luci |
Daniele
Davino |
Musica |
Mozart |
Interpreti |
Houcine
Ataa
Peppe D’Argenzio
Evandro Cesar Dos Reis
Omar Lopez Valle
Awalys E. L. Maturell
Zsuzsanna Krasznai
John Maida
Gaia Orsoni
Carlos Paz Duque
Pino Pecorelli
Raul Scebba
El Hadji Yeri Samb
Dialy Mady Sissoko
Ziad Trabelsi |
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Il
flauto si fa ancora più magico nella rilettura dell'Orchestra
di Piazza Vittorio che, dopo aver portato lo spettacolo in giro
per l'Europa, fa tappa al Teatro Olimpico. E sulle note di Mozart
inaugura la nuova stagione.
Percussioni, ottoni, archi, pianoforte e strumenti etnici accompagnano
la rivisitazione dell'ultima opera del compositore e pianista
austriaco, firmata da Mario Tronco, Leandro Piccioni e dalla
celebre orchestra. Il filo della narrazione è tenuto
da Omar Lopez Valle, che evoca quello che il palcoscenico non
mostra, mentre sopra l'orchestra, su di un telone, sfilano disegni
animati (di Lino Fiorito) che scandiscono la trama.
Fino all'irruzione della Regina della Notte, che con le due
celebri arie sembra quasi spezzare e fermare la durata scenica.
Questo è l'unico personaggio dell'opera mozartiana fedele
all'idea originaria; ha la voce e la sicura presenza scenica
di Maria Laura Martorana. Il direttore d'orchestra, Mario Tronco,
si muove libero nella scena senza bisogno di bacchetta: la musica
accompagna lo spettatore in un viaggio fantastico di amore e
morte tra Tamino e Pamina, Papageno, Sarastro e tutti gli altri
personaggi. Il risultato è un "Flauto magico"
inedito, leggero, audace e contemporaneo grazie a un adattamento
che dell'opera mozartiana sceglie di celebrare ed esaltare l'anima
fiabesca.
Un'opera calata in un mondo che parla insieme diverse lingue,
dallo spagnolo all'arabo, in una società che trae risorse
ed energie dalla sua multietnicità. Ci si tuffa così
in un'epoca che è già stata, o che forse, deve
ancora venire, sommersa com'è nel sogno. Un sogno che
affonda le radici nel 1971 quando il 30 settembre l'opera va
in scena per la prima volta al Theater auf der Wieden di Vienna.
[s.p.]
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