Una
tranquilla e assonnata giornata si trasforma in un
incubo. Un uomo entra in casa di una donna con una
banale scusa. Tutto ha inizio così. I primi
15 minuti di "Extremities"
sono duri e intensi. La violenza si consuma sul palco
in tutta la sua crudeltà: Marjorie cerca di
ribellarsi alla furia di Raul, lotta senza sosta,
cede ma poi riemerge fino a che, in un lampo di inaspettata
fortuna, riesce ad avere la meglio. Acceca il suo
carnefice con uno spray urticante. Da questo momento
i ruoli si ribaltano e la donna umiliata, colpita
e infuriata tiene al giogo Raul, lo intrappola e infierisce
su di lui con una cattiveria mai nemmeno accennata.
Alessandro
Averone è Raul: la sua è una pazzia
studiata, lucida, capace però di muovere l'animo.
La sua guerra, quando è vittima, è tutta
concentrata nel disarmare a parole l'avversario. Un'interpretazione
che, se pecca di poca intenzione e concentrazione
in alcune delle lunghe sequenze dello stupro, diventa
sempre più intensa e coinvolgente man mano
che la storia va avanti. Cieco a causa dello spray,
e con una voce da "bambino ferito", ingaggia
una lotta psicologica con Marjorie (Paola De Crescenzo,
in alcuni momenti un po' troppo isterica, ma che ha
reso con assoluta spontaneità il terrore che
domina il momento dello stupro e quello del post,
quando la lotta per la vita diventa spirito di sopravvivenza).
Raul cerca in tutti i modi di ribaltare la situazione,
suscitando persino compassione nelle due amiche/coinquiline,
sopraggiunte poco dopo. Gradualmente instilla nelle
loro menti il seme del dubbio, le porta a sospettare
dell'amica, le muove a pietà. Pat e Terry sono
all'opposto: l'una metodica e seriosa, l'altra leggera
e amante della vita. Prima Terry (una Federica Bognetti
brava, senza sbavature), poi Pat (interpretata da
Laura Cleri, dotata di mimica e tempi azzeccatissimi)
in un primo momento provano a dissuadere Marjorie.
Ben presto subiscono il "fascino" del carnefice.
La
regia è pulita ed essenziale, non giudica,
espone i fatti e lascia allo spettatore il compito
di valutare. Fin dove può arrivare la cattiveria
di una donna aggredita? Chi decide cosa è giusto?
E perché è così difficile essere
creduti? Tanti gli interrogativi posti dallo spettacolo
e dal testo, ancora senza risposta.
[patrizia vitrugno]