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Anno
2012
Genere
dialettale
In
scena
fino al 28 ottobre
Teatro 7 | roma
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Autore |
Michele La Ginestra |
Regia |
Michele La Ginestra |
Scene |
Camilla
Cuparo |
Luci |
Francesco
Mischitelli |
Musica |
Antonio Di Pofi |
Interpreti |
Michele
La Ginestra, Tiko Rossi Vairo, Vania Lai, Marzia Turcato,
Francesca Baragli, Gabriele Carbotti, Luca Paniconi |
Produzione |
Teatro
7 Srl |
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Dionisio
è il dio del vino, del teatro e del divertimento. Michele
La Ginestra omaggia il ‘suo’ dio pagano con lo spettacolo
“Er vino… È
sempre vino”. Ad accogliere il pubblico
i protagonisti stessi che muovendosi tra scena e platea, offrono
un bicchiere di rosso che funge da mezzo di trasporto, verso
un mondo che non c’è più.
Il direttore artistico del Teatro 7 interpreta Trilussa (o forse
Dante? Chissà!); il poeta si ritrova in una piazzetta
della vecchia Roma, in compagnia di un gruppo di giovani paesani.
Sono a Piazza San Teodora, dove c’è l’Osteria
dell’Orto. Da queste parti è un errore andar via,
o rifiutare un ‘goccetto’. Tra una passatella e
una rima baciata, una serenata, uno stornello e un pizzico di
romanticismo demodé, si dipanano scene di una città
che fu e nascono nuovi amori. Attraverso le sapienti parole
dei poeti romaneschi G. G. Belli, Cesare Pascarella, Giggi Zanazzo,
Trilussa e Ettore Petrolini, la platea ride e prende parte alla
gioiosa voglia di vivere che lo spettacolo elargisce.
Recitando
in dialetto romanesco – come probabilmente a Trilussa
stesso sarebbe piaciuto – gli interpreti raccontano
stralci di vita: Marzia Turcato (in parte, divertente e divertita),
Vania Lai (sbadata e romantica), Tiko Rossi Vairo (un riferimento),
Francesca Baragli (chiesta impunemente in sposa da Trilussa),
Luca Paniconi (il tipico romano permaloso) e Gabriele Carbotti
(innamorato di Ciumachella).
A fare da filo conduttore c'è La Ginestra, in un ruolo
che gli si confà, anche se a volte rischia l’autocompiacimento.
E se siete astemi non abbiate paura. L’acqua, come dice
Trilussa, in alcuni frangenti può risultare utile:
“L’acqua fa la ruzza, ma almeno er fiato nun te
puzza”. Alla salute!
[elena del tronto]
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