L'angoscia
e il dolore di Edipo, un testo meravigliosamente scritto
e un attore straordinario sono i componenti dello
spettacolo Edipo a Colono
di Ruggero Cappuccio ed interpretato da Roberto Herlitzka,
in scena fino al 2 marzo nella sala A del Teatro India,
per poi proseguire la tournée ad Ostia, Bari,
Mantova, Como e Catania.
I due hanno lavorato insieme in diverse occasioni
(Niente di Straordinario,
Lignea) e hanno in comune
la rara capacità di spiegare in modo chiaro
l’umano e l’umanità che si annidano
tra le pieghe dei grandi testi di tutti i tempi. E
infatti sulle tracce del mito e della classicità
si muove l’ultimo spettacolo realizzato in coppia:
Cappuccio come autore e regista di un assolo ispirato
a «Edipo a Colono» di Sofocle e Herlitzka
come interprete monologante.
La pièce, (che ha debuttato al festival di
Benevento nel 2006), si intitola semplicemente «Edipo
a Colono»: in realtà è una riscrittura
originale. Edipo, solo con le sue ombre e i suoi fantasmi,
rievoca il proprio destino di colpa ed espiazione,
appoggiandosi ad una lingua poetica scandita in endecasillabi
e settenari (i versi del teatro), che a tratti si
colora di declinazioni napoletane e siciliane.
Nella partitura per Herlitzka, Edipo è uomo
di questo tempo, assediato dai fantasmi che egli stesso
ama evocare; è un corpo attraverso cui rivivere
il dolore di una vicenda quanto mai paradigmatica.
Calato nel perfetto progetto scenico che Mimmo Paladino
ha ideato per lui, contornato di burattini-feticcio
(li firma Ciro Damiano), questo (anti)eroe moderno
vuole essere in fondo “solo” un uomo.
Un uomo che cerca se stesso accettando il conflitto
intimo e ineluttabile.
Dunque un’altra complessa prova per questo attore
duttile e mai fuori tono che, dopo «Ex Amleto»
e «Ex Otello», torna ad un faccia a faccia
ravvicinato con quei personaggi/simbolo che costituiscono
la linfa della nostra cultura e del nostro immaginario
collettivo. Questo è vero Teatro. Da non perdere.
[emiliana palmieri]