Andy
e Norman sono amici da vent'anni. E sono due caratteri
complementari: pratico il primo, artista e sognatore
l'altro. Hanno una rivista di impegno civile "Lotta
all'inquinamento", sono senza un soldo e combattono
con creditori e padrona di casa per non essere sfrattati.
Un giorno arriva una nuova vicina di casa, una bionda
che fa perdere la testa a Norman: non scrive più,
pensa solo a lei, la segue, la perseguita. Sophie,
esasperata, minaccia la denuncia e Andy è costretto
a intervenire per limitare i danni, nonostante lui
e la ragazza siano due persone agli antipodi. Ma i
sentimenti mescolano le carte.
Due scapoli e una bionda, rifacimento della commedia
di Neil Simon del 1965 "La ragazza a stelle e
strisce", va in scena interpretata da Pietro
Genuardi, Patrizia Pellegrino e Roberto Stocchi. In
due atti, con scena fissa che riproduce il salotto
di casa dei due amici adibito a redazione, il lavoro
si presenta nel complesso piuttosto noioso. Difficile
dargli un giudizio positivo quando solo uno dei tre
si rivela un interprete credibile. A maggior ragione
forse Roberto Stocchi merita apprezzamento per l'impegno.
La pecca sta soprattutto nel fatto che Andy e Norman
sono il vero cuore di questa commedia. E' il loro
rapporto, la complicità, l'amicizia più
forte di tutto, la comprensione quasi paterna di Andy
per le stravaganze dell'amico a far girare le ruote
degli avvenimenti. Questa magia non si è creata.
La monotona Sophie della Pellegrino sarebbe altrimenti
passata in secondo piano, trattandosi di una figura
non centrale. In questo modo invece ha finito per
appesantire ulteriormente il piatto negativo della
bilancia. Non possiamo fare a meno di pensare che
Genuardi avrebbe potuto dare qualcosa di più.
Lo scopriremo alla prossima occasione forse.
[marina viola]