“La
donnola sotto il mobile bar” è un collage
di schegge di testi pinteriani, che vanno dagli anni
’50 al 2002, periodo in cui Harold Pinter scrisse
“Conferenza stampa”, ultimo dei quadri
portati in scena da Marcello Cotugno con i giovani
attori neo-diplomati della Link Academy. Durante le
tre ore di spettacolo quattordici micro storie attraversano
trasversalmente tutte le differenti e perverse sfaccettature
della società dei nostri giorni.
Il
sipario si apre sulle rovine di un teatro, metafora
del mondo in cui viviamo. Un mondo sottosopra, realtà
devastata dove si passa da una storia all’altra
attraverso cambi di scena aperti, in cui i possibili
“pulitori del mondo” in tuta bianca entrano
composti sul palcoscenico e ricompongono con cura
la scena, che prende vita con i personaggi pinteriani
ben interpretati dai giovani neo-attori.
Un
gioco ad incastro tra testo e improvvisazione, che
spesso coinvolge direttamente il pubblico, ampliando
il canonico spazio scenico e arrivando a punte di
sorprendente interpretazione come in “Black
and White”, “Invito al tè”,
“Tess”, “Il nuovo ordine del mondo
2” e all’esilarante “Offerta Speciale”,
per concludere con “Conferenza Stampa”.
Un
collage ben riuscito, con momenti di tensione e violenza
che nei testi di Pinter rimangono rinchiuse nelle
assurde “stanze chiuse dell’oppressione”.
Come lui stesso affermava: “La vita di ognuno
di noi è sempre minacciata e incerta. Viviamo
nella repressione e fingiamo di vivere nella libertà”.
Questa incertezza, questa tensione e violenza per
una vita vissuta nella completa finzione, trapassa
le storie e i personaggi nati per sottrazione di un’esistenza
claustrofobica che, nella messa in scena di Marcello
Cotugno, coinvolgono emotivamente e in modo del tutto
empatico il pubblico.
[alessandra pistolese]