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Anno
2012
Genere
commedia
In
scena
fino al 25 novembre Teatro Fonderia delle Arti | Roma
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Autore |
Betta
Cianchini |
Regia |
Marco
Maltauro |
Scene |
Tiziana
Liberotti |
Costumi |
Chiara
Paramatti |
Luci |
Luca
Carnevale |
Musica |
Stefano Switala |
Interpreti |
Giada
Prandi,
Cristiana Vaccaro |
Produzione |
Aut
Out con il sostegno di Cipsal, genitori precari.it,
Onlus Vita di Donna. F. e M., Future Health Bio Bank,
Radio Rock, Lina Parrucchieri |
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Quanti
volti ha una donna? Angelo romantico dell’amore, vagina
assatanata di sesso, figlia amorevole di una madre malata di
Alzheimer, Rambo al femminile nelle imboscate sul lavoro, del
compagno, dei figli. Le due interpreti di “DOLCE
ATTESA per chi?”, Giada Prandi (la bionda
romantica e ansiosa) e Cristiana Vaccaro (la bruna vogliosa),
le Thelma e Louise ‘de noantri’, le rappresentano
tutte con ironia, affrontando in modo ‘militaresco’
l’argomento più bello e più spinoso del
femminile: la maternità. La “dolce attesa”
ha tanti risvolti poco edificanti: il fisico che si trasforma,
la capa bastarda con la laurea comprata che ti licenzia, il
compagno che guarda solo le altre donne, spese a non finire,
code in ospedali sempre pieni, attese… Ogni donna si riconosce
e condivide le trasformazioni, quella sorta di ‘invasione
degli ultracorpi’ che modificano una donna dolce e sexy
in una dispensatrice di ordini compulsivi, una specie di cane
rabbioso che deve organizzare tutto: pappe, cacche, scuola,
genitori, il lavoro precario, le prove a teatro, il regista…
Una donna che - per usare la definizione
di Ascanio Celestini sente una “contro vertigine”
-, vorrebbe lasciare l’Italia perché nauseata
dal sistema sociale e politico, un paese di raccomandati e
di scarse risorse per la cultura, ma che si carica e decide
di restare in questo Paese, per dare un futuro migliore ai
suoi figli. Energiche, arrabbiate, comiche, poetiche, arrapate.
Vita che scorre verso un finale con lacrima, perché
nonostante tutti gli svantaggi, la maternità (letterale
e spirituale) è un momento splendido per una donna,
di grande creazione, di speranza e fiducia nel futuro.
Buona l’idea di creare un
sistema intorno allo spettacolo, con il blog genitori precari,
gli sponsor locali, un ambiente accogliente: il teatro esiste
prima, durante e dopo la rappresentazione, pulsa, vive. “DOLCE
ATTESA per chi?”, testo scritto da Betta Cianchini e
diretto da Marco Maltauro, scorre in maniera scoppiettante,
ritmica, con precisione dei ruoli, diventando condivisibile
senza essere ruffiano, senza ovvietà. Non era semplice.
Brave Giada Prandi e Cristiana Vaccaro.
[deborah ferrucci]
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