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Autore |
Giuditta
Cambieri,
Francesco D’Amico
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Regia |
Giuditta
Cambieri,
Francesco D’Amico |
Filmati |
Julien
Bruchon
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Montaggio |
Marco
Mari
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Luci |
Alessandro
Quaglio
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Coreografie |
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Suono |
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Tre
anni fa Giuditta Cambieri e Francesco D’Amico,
lui sordo, lei udente, ha un’idea “rivoluzionaria”:
creare un’iniziativa che porti a teatro sordi
e udenti e li faccia sorridere delle stesse battute.
Un nuovo tipo di cabaret (diversamente comico), che
trasmetta in modo vivace ed autoironico le riflessioni
sulla difficoltà di comunicare, rompendo le barriere
invisibili che si frappongono tra i due mondi. Da quell’esperienza
nasce “La città dei sordi - Storie svelate
dal mondo dei sordi”, un contenitore teatrale
di mondi diversi, raccontati attraverso immagini, segni,
ritmi e silenzi con una leggerezza e un’ironia
che va in profondità. La comunicazione non è
più superficiale. Giuditta e Francesco, in arte
“I diversamente comici”, stanno vivendo
una meravigliosa avventura artistica e umana. In scena
si realizza un successivo passo avanti nella ricerca
del loro personale linguaggio comico che unisce voce,
LIS (lingua dei segni italiana), mimica del corpo e
musica.
In
“Colpo di scena…ahi!”
Giuditta e Francesco raccontano come la vita, per
una coppia di “diversi” come loro, sia
sempre piena di colpi di scena. Le cose più
strane e paradossali accadono quando si convive con
il problema della comunicazione e la differenza tra
culture diverse, quella dei sordi e degli udenti.
I due sul palco (e sullo schermo) mettono in scena
con autoironia frammenti di vita reale. Coadiuvati
da un gruppo di attori sordi e udenti, che recitano
in scena e nei contributi filmati, accompagnano il
pubblico (anch’esso composto di sordi e udenti)
in una coinvolgente esperienza d’incontro tra
mondi generalmente separati. L’approccio di
regia è minimalista, senza scene, con la platea
chiamata ad interagire attivamente; lì prendono
posto gli attori de “La Città dei Sordi”,
che vanno e vengono dal palcoscenico, interpretando
gli sketch insieme ai due protagonisti, rispondendo
agli stimoli verbali e gestuali di Giuditta e Francesco,
ridendo loro stessi delle situazioni filmate che forniscono
ampiezza e profondità al cabaret, facendolo
espandere in una sorta di situation comedy.
La brava Cambieri sostiene
in larga parte lo spettacolo, nella triplice responsabilità
di interprete, narratrice e traduttrice del linguaggio
dei segni del compagno, con cui si alterna nel ruolo
di protagonista e spalla, un po’ come nella
vita reale. Francesco è spigliato e accattivante;
volenterosi e partecipi gli altri attori de “La
Città dei Sordi”. Nuoce allo spettacolo
l’intento un po’ troppo didascalico e
propagandistico, con la LIS (Lingua Italiana dei Segni)
che sembra assurgere a ruolo di protagonista, oscurando
la componente umana e non tecnica della comunicazione.
Forse gioverebbe allo spettacolo estendere la componente
sceneggiata e situazionale rispetto a quella cabarettistica,
ora prevalente; del resto, lo spettacolo è
suddiviso in tre puntate (gli altri “colpi di
scena” si susseguiranno nei prossimi mesi).
Auspichiamo
per il prosieguo una ripresa approfondita dei temi
portanti (la difficoltà di comunicazione tra
mondi di udenti e sordi, la volontà di abbattere
le barriere con il sorriso, la compenetrazione delle
visioni del mondo), con nuove situazioni ironiche
e divertenti.
[maresa
retica, massimo stinco]
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Interpreti |
Giuditta
Cambieri, Francesco D’Amico e gli attori
sordi e udenti della Città dei sordi
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Produzione |
Diversamente
Comici
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In
scena |
fino
al 22 dicembre al Teatro Due | Roma |
Anno |
2013 |
Genere |
Sit
– Com / Cabaret
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