Presentato
in anteprima mondiale al Teatro Belli di Roma nel marzo
di quest'anno, torna oggi sullo stesso palcoscenico
la versione teatrale di “Che
fine ha fatto Baby Jane?”, il
lungometraggio di Robert Aldrich girato nel 1962 con
una coppia di attrici incomparabili come Bette Davis
e Joan Crawford.
Blanche e Baby
Jane sono due anziane sorelle. Vivono insieme. Entrambe
sono state attrici: Baby Jane è stata una diva
bambina, mentre Blanche ha avuto successo dopo, ma
ha eclissato la sorella nei favori del pubblico. Ora
Blanche è paralizzata in seguito a un incidente
e Baby Jane si prende cura di lei, ma il loro rapporto
è minato da una strisciante ostilità.
Baby Jane, infatti, sogna un improbabile ritorno alle
scene, ma è infastidita dalla popolarità
di cui ancora gode la sorella. La situazione, in bilico
su un tragico equilibrio, non può che precipitare...
Con la proiezione
di inserti del film che legano le situazioni drammaturgiche,
la versione teatrale diretta da Antonio Salines asciuga
vicenda e personaggi, per trasferire l'azione nella
casa. Il gioco è su due piani creati dalle
scene di Maurizio Varamo, che attraverso pareti e
porte in cui le travi ed i montanti sono “a
vista”, costruisce una immensa gabbia a sottolineare
la reciproca prigionia a cui le due si sono condannate
vicendevolmente.
La trama “gialla”
è diluita a favore del rapporto privilegiato
e contrastato tra le protagoniste, Francesca Bianco
(Blanche) e Sydne Rome (Jane) le cui recitazioni continuamente
sopra le righe, urlate, veementi e colorate, puntano
a scacciare il fastidioso, impietoso quanto ingeneroso
confronto con le due attrici simbolo della pellicola.
Nonostante buone
trovate di messa in scena, l'entusiasmo e la buona
volontà dell'intero cast, si allunga come un'ombra
sul palco l'indistinta ma convinta sensazione di un
chè di forzato e artefatto.
[fabio melandri]