Nella
vita di ogni donna c’è un passo che cambia definitivamente
il corso degli eventi: l’abbandono delle bambole. Inconsapevolmente,
si dice loro addio nell’attimo stesso in cui le si prende
in mano e non si sa più cosa farsene. Lo spettacolo
messo in scena al Teatro Lo Spazio di Roma parla anche di
questo. Casa di bambole (ovvero bambole
di casa), scritto da Alessandro Trigona e Antonella
Dell’Ariccia, quest’ultima anche interprete di
una svampita e diabolica Barbie, ha vinto lo scorso marzo
il Premio “Schegge d'Autore – miglior regia”
ed è ora riproposto in versione più corposa
e arricchita.
Barbie, Midge e Skipper sono tre bambole. Barbie è
l’esempio della donna perfetta: “Solo un filo
di trucco, solo un filo di perle e nemmeno un filo di cellulite”.
Accanto a lei c’è la bruna Midge (Arianna Gaudio)
sua amica del cuore, in dolce attesa di due gemellini e che
non disdegna le attenzioni di Big Jim. Infine c’è
Skipper (Livia Castiglioni), sorella minore di Barbie sui
generis, non più la dolce adolescente dell’immaginario
collettivo, ma aggressiva e piagnucolona, un po’ come
le odierne ragazzine.
Il quadro è completato dal “rosa mondo di Barbie”:
parrucche, vestiti all’ultima moda, super accessori.
Barbie racconta la sua vita di bambola: c’è chi
le fa il bagno, chi la acquista solo per tagliarle i capelli,
chi la costringe a improvvisati e imbarazzanti giochi erotici
(non solo con Ken che, per inciso, risulta anche essere più
attratto da Big Jim). Un mondo dei sogni ribaltato, una prospettiva
differente dove ogni oggetto perde di magia, per diventare
un gioco “cattivo”.
Il regista riesce a creare i personaggi dando loro vita indipendente,
regalando siparietti piacevoli senza lasciare nulla al caso:
belle le musiche, “rosa” al punto giusto costumi
e scena. Si entra nel mondo di Barbie, pilota indomita di
macchine sportive o di aerei privati e proprietaria di camper
decorati a fiori, per arrivare a scoprire che Barbie in realtà
non è un bambola, ma un pezzo della nostra esistenza.
E ciò che stupisce è che questo tassello non
è più così “rosa”. Finale
a sorpresa fino al 16 novembre.
[patrizia vitrugno]