È
approdata in teatro quasi per caso. Il nome Valeri
fu scelto negli anni '50, dopo aver letto un libro
dello scrittore francese Paul Valery. Milanese di
nascita, romana d'adozione, colta e borghese d’origine,
snob di natura, vanta una carriera eccezionale: attrice,
sceneggiatrice, regista e autrice. Franca Valeri,
signora indiscussa del mondo dello spettacolo italiano,
è in scena al Teatro della Cometa con il suo
Carnet de notes 2008.
L’idea di questo spettacolo nasce nel 1950 insieme
a Vittorio Caprioli (diventato poi suo marito) e Alberto
Bonucci, con i quali formò il trio satirico
dei “Gobbi”, primo vero esempio di cabaret
lanciato in Italia e osannato in Francia proprio con
i loro “Carnet de notes 1” (1951) e “Carnet
de notes 2” (1952). Durante le esibizioni l’unica
donna del trio recitava: “Abbiamo dato al nostro
spettacolo questo titolo, per preservarci dalle minacce
del secolo…”. E queste minacce, anche
nell’edizione 2008, prendono forma, volto e
voce nelle donne e nei personaggi, scritti e interpretati
dall’attrice, dietro la cui vacuità e
snobismo non si può fare a meno di leggere
il disagio della società contemporanea.
Nuova produzione della Società per Attori,
curata dal regista Giuseppe Marini, Carnet
de Notes 2008 racchiude i grandi amori della
“Signora Franca” del palcoscenico: nuovi
sketches, esempi di una scrittura acuta, intelligente,
attenta all’uso del linguaggio ed elegantemente
ironica (come le sue donne ultrasnob, riccone antiquarie
o nullafacenti). Non mancano i pezzi storici, come
la Signorina Snob (presentata al pubblico con la domanda:
“Sarà invecchiata?”) e l’indimenticabile
Signora Cecioni, (quella che vive un rapporto di dipendenza
telefonica con "mammà", aggiornandola
con l’aggiunta dei numeri verdi, tanto pubblicizzati
in tivù). È di scena persino la lirica:
sul palco si esibiscono, alternando arie d’opera
a sketches, tre giovani voci (tenore Edoardo Milletti,
basso Emanuele Casani, soprano Eleonora Caliciotti,
accompagnati al pianoforte da Ida Iannuzzi), che cantano
dei pezzi scelti dalla stessa protagonista, che vanta
una notevole conoscenza del melodramma maturata con
la regia di opere liriche.
A fine spettacolo si ha l’impressione di aver
avuto la possibilità di assistere a una vera
forza della natura. Da non perdere.
[betta lo squalo]