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Autore |
Giorgio
Gallione
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Regia |
Giorgio
Gallione
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Scene |
Guido
Fiorato |
Costumi |
Guido
Fiorato |
Luci |
Aldo
Mantovani |
Coreografie |
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Musica |
Paolo
Silvestri |
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Il
teatro d’impegno civile si caratterizza per il
recupero di storie e personaggi che hanno segnato la
nostra vicenda nazionale. E lo spettacolo “Berlinguer,
i pensieri lunghi”, scritto e
diretto da Giorgio Gallione e interpretato da Eugenio
Allegri è esattamente quello che cerca di fare.
Ripercorrendo la storia personale ma soprattutto politica
(e quindi italiana) del segretario del Partito Comunista
Italiano dal 1972 al 1984 Enrico Berlinguer, riporta
alla memoria momenti specifici e altri meno noti: come
l’attentato automobilistico in Bulgaria o la sua
reticenza a parlare della vita privata. Dalla Sardegna
Berlinguer arriva fino in Russia, per concludere il
suo cammino con una morte improvvisa, quella di «un
uomo timido». Le idee, i “pensieri lunghi”
che hanno accompagnato il percorso di Berlinguer - dalla
questione morale all’austerità, dai temi
della pace a quelli dell’uguaglianza sociale -
sono ancora di drammatica attualità e, rivisitati
e portati oggi sulla scena, aiutano a comprendere il
presente.
Allegri
passeggia attraverso il palcoscenico, lo padroneggia.
Ogni suo spostamento fisico, ogni pedana che sale
o scende, ogni sedia che sposta o utilizza diventano
il mezzo per cambiare fase storica, per un nuovo passaggio.
Nella recitazione, nella postura come nelle accelerazioni
interpretative, escamotage per accrescere il pathos
del racconto, c’è molto dello stile di
Gregorio Paolini. Forse troppo. Se il lavoro registico
e interpretativo avesse cercato una via nuova, o magari
diversa, non si avrebbe la sensazione di un déjà
vu.
Testo nuovo su recitazione nota. Peccato. [valentina
venturi]
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Interpreti |
Eugenio
Allegri |
Produzione |
Teatro
dell'Archivolto, Teatro Stabile di Genova |
In
scena |
in
turnè |
Anno |
2013 |
Genere |
monologo |
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