Tutto
ha inizio nel 1987, con l’omonima raccolta di
racconti di Stefano Benni. Nel 2007, dopo vent’anni
la risposta è a teatro, dove è stato allestito
uno spettacolo, basato proprio su quelle storie fantasiose
e fantastiche. Basta un solo attore sulla scena per
renderle tangibili, ma deve essere in grado di far viaggiare
lo spettatore con la fantasia. Fabio De Luigi è
quell’attore. La sua poliedricità è
nota grazie ai personaggi che inventa in televisione.
A teatro il gioco si fa serio, quando si è sul
palco non ci si può più fermare: il Bar
sotto il mare è uno spettacolo composto
da un monologo di un’ora e 45 minuti senza interruzioni
o pause.
Un uomo, gli straccati rossi, qualche cambiamento scenografico
e tante parole, amplificate dalla mimica e dalla capacità
di modulare la voce a seconda del personaggio che si
sta descrivendo. Questo è lo show, ma anche molto
di più. Ecco infatti Pronto Soccorso e Beauty
Case, assieme al Folle Lupo Solitario in cerca di Cappuccetto
Nero (compaiono anche brani tratti da “Terra”,
“Ballate”, “Bar sport” e “Stranalandia”).
Tutti rivivono in scena grazie all’omerico narratore
De Luigi. Le scene sono semplici ma suggestive: come
dei flut di plastica annodati lungo dei fili che danno
la sensazione di un locale per bene.
Che gli avventori del locale si reputino avvisati: “Tutto
può accadere nel bar sotto il mare. Un bar in
cui tutti vorremmo capitare, una notte, per ascoltare
i racconti del barista, dell’uomo con la gardenia,
della sirena, del mezzo marinaio, dell’uomo invisibile,
della vamp e degli altri misteriosi avventori”.
[valentina
venturi] |
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