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Autore |
William
Gibson
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Regia |
Maria
Rosaria Omaggio |
Video |
Andrea
Giansanti
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Costumi |
Sandra
Cardini
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Luci |
Camilla
Piccioni
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Coreografie |
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Musica |
Luis
Bacalov |
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Di
Golda Meir, quarto premier d’Israele e prima donna
a ricoprire questo ruolo nel 1969, si sa poco. La sua
è una storia personale, prima che mondiale e
la presenta Maria Rosaria Omaggio, regista de “Il
Balcone di Golda”, che ha rielaborato
il testo di William Gibson ponendosi al di fuori della
Storia.
Fuori dai contrasti petroliferi, dalle varie crisi internazionali,
fuori soprattutto dalle strategie militari della guerra
del Kippur del 1973, per svelarne invece le incertezze,
i vuoti, i dubbi di una personalità autentica,
che le fonti storiche non riescono a testimoniare. Fuori
dalla celebrità del personaggio politico c’è
una vita semplice, titubante del personaggio umano.
La Meir (Paola Gassman) è malata, anziana, fuma
molte sigarette, si trascina stanca sulla scena, parla
tutto d’un fiato, i suoi sono giorni complessi
e movimentati. Non è mai a casa con la famiglia
perché fin da piccola, da quando i pogrom (atti
violenti antisemiti), le sconvolsero la vita, ha un
unico obiettivo: dare uno Stato al suo popolo sradicato,
quello ebreo. La Storia rivive anche attraverso la proiezione
delle immagini in fondo alla scena: documenti, foto,
filmati accuratamente ritracciati e selezionati dagli
archivi, scanditi da una lancetta virtuale che segna
la traccia del tempo dal passato al futuro.
In questo lunghissimo,
instancabile monologo, la Gassmann è austera,
dura, solenne. Golda è al lavoro sulla scrivania
nel suo studio, accompagnata dalle note del premio
Oscar Luis Bacalov, si muove sul palco tra il balcone
e quello delle udienze, con una forza inequivocabile.
Gesticola nervosa allo squillare del telefono e cambia
voce quando interpreta Morris, il marito: è
un tutt’uno con la biografia della leader, le
somiglia persino nei lineamenti. La Gassmann è
Golda. Lo è nella capigliatura, nelle righe
spesse della fronte, nel sorriso nostalgico dei ricordi
di quando viveva a Denver. Non poteva esistere altra
attrice per interpretare questo ruolo: Paola Gassman,
sola sulla scena, descrive le soggettività
di Golda attraverso le abitudini casalinghe, le riflessioni,
le difficoltà di una donna-guerriera, in un
mondo, quello israelita, che combatte da sempre.
Un perfetto dramma
storico: dal testo all’interpretazione, dalla
regia alle scene. Un’occasione preziosa per
ampliare i confini della memoria.
[serena
giorgi]
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Interpreti |
Paola
Gassman |
Produzione |
Teatro
Stabile d’Abruzzo
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In
scena |
fino
al 2 febbraio al Teatro Vittoria | Roma |
Anno |
2014 |
Genere |
monologo |
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[recensione di annalisa picconi - marzo 2011 al teatro
piccolo eliseo]
“Il
balcone di Golda” ultimo lavoro
teatrale di Willam Gibson, autore del celebre “Anna
dei miracoli”, monologo in origine scritto per
Anne Bancroft, ripercorre le tappe principali della
vita di Golda Meir, importante leader politico della
storia israeliana.
“Una donna spaccata tra la famiglia e la guerra”,
come si legge dalle note di regia. Basato su un lavoro
di ricerca storica, in particolare sul conflitto medio-orientale,
lo spettacolo ricostruisce la sua vita, narrandone gli
aspetti pubblici e privati. Ne emerge un personaggio
solido e fragile al tempo stesso, profondamente conflittuale,
diviso tra l’amore, la passione politica e la
ragion di stato.
Paola Gassman è una Golda sensibile e forte,
decisa ma anche turbata dalle vicissitudini del popolo
ebraico che la mettono di fronte a scelte drastiche
senza possibilità di alternative. La regia sobria
di Maria Rosaria Omaggio punta su pochi cambi e in alcuni
momenti risulta un po’ troppo statica. Forse perché
concentrata più sull’aspetto narrativo
che performativo.
Adeguate
le luci e le scenografie essenziali, misurate al tenore
dello spettacolo.
[annalisa picconi]
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