|
Anno
2012
Genere
commedia
In
scena
fino al 22 gennaio
Teatro Parioli - Peppino De Filippo | roma
|
Autore |
Mario
Vargas Llosa |
Adattamento/Traduzione |
Ernesto
Franco |
Regia |
Maurizio
Panici |
Scene |
Francesco
Ghisu |
Costumi |
Lucia
Mariani |
Luci |
Emiliano
Pona |
Musica |
Germano Mazzocchetti |
Interpreti |
Pamela
Villoresi,
David Sebasti |
Produzione |
Associazione
Teatrale Pistoiese, Argot Produzioni, Spoleto 52 –
Festival dei 2 Mondi |
|
Le
angolazioni di una scenografia teatrale posso essere varie,
diverse, molteplici. Così come le angolazioni, i punti
di vista rispetto un evento specifico. Tanto più se si
disquisisce di identità sessuale. Si può essere
uomo, donna, gay, transgender (termine che non delimita sessualmente
il genere)… Il Premio Nobel Mario Vargas Llosa in “Appuntamento
a Londra” (2008), in scena al Teatro Parioli
Peppino De Filippo, descrive questa labirintica angolazione.
O forse no. Perché nulla è come appare.
Londra. Prestigioso hotel cittadino.
Chispas (un rigido e impostato David Sebasti che lentamente
riesce ad entrare nel ruolo) è un ricco uomo d’affari
peruviano. Nella stanza entra una donna. È Raquel (Pamela
Villoresi, convincente e provocante). Dice di essere la sorella
di Pirulo Saavedra, amico del cuore dei tempi dell’infanzia
di Chispas. I ragazzi si conoscono a scuola, a Miraflores,
e per anni condividono tutto. Poi un singolo episodio, un
pugno sferrato da Chispas a Pirulo in conseguenza alla richiesta
di un bacio, li allontana per sempre. Senza riconciliazione.
Trentacinque anni di completo silenzio e ora l’arrivo
improvviso, ingiustificato, di Raquel. La sorella del suo
amico. Sarà vero? Chispas in casa Saavedra non l’ha
mai vista, non ne ha mai sentito parlare, non ha mai nemmeno
saputo che esistesse. Chi è Raquel? La donna conosce
nei minimi dettagli persino gli avvenimenti che hanno vissuto
solo i due ragazzi. Quale angolazione prende la realtà?
Qual è la verità? Come un’emanazione,
da quel bacio mai dato, le loro vite resteranno alterate.
Lo spettacolo, alla sua
terza tournée teatrale, ha debuttato a Spoleto 52 Festival
dei 2Mondi nel luglio 2009, alla presenza di Vargas Llosa.
Il regista Maurizio Panici parte da un’immagine iniziale:
“Un uomo, realizzato, pienamente occupato, apparentemente
felice, in una pausa tra un viaggio e una riunione di lavoro,
viene sopraffatto da una inquietudine che mette in moto un
viaggio soggettivo e interiore, fortemente onirico che lo
pone di fronte a se stesso, alle sue fantasie più segrete,
a un gioco di specchi e rifrazioni nel quale stenta a ri/trovarsi.
Le proiezioni fantastiche che affiorano dal profondo del suo
essere, prepotenti e inarrestabili, attivano e generano un
“altro” da sé, attrattivo e repulsivo,
fortemente seduttivo”. Quest’inquietudine viene
palesata dai dialoghi, dalle diverse angolazioni scenografiche,
da proiezioni oniriche che ribaltano la realtà e dal
rapporto tra i due protagonisti che muta, evolve. Fino alla
versione finale, quella effettiva. Perché, scrivendo
la pièce teatrale, ad aver appassionato Vargas Llosa
è stato il rapporto tra “la finzione e la vita,
il ruolo che quella gioca in questa, la maniera in cui l’una
e l’altra si alimentano, si confondono, si respingono
e si completano in ogni destino individuale”.
[elena del tronto]
|