Quando
si va a vedere Antonio Rezza si sa che non si gode solo
uno spettacolo teatrale. Si sa che ci si ritrova immersi
in una “realtà surreale” e che per
tutta la sua durata è come aver messo in stand-by
la propria vita. Quando si va a vedere Antonio Rezza
si sa che si scoprono anche le creazioni di Flavia Mastrella,
inseparabile compagna professionale. Si sa che il duo
possiede una forza narrativa non comune e che il divertimento
(mai come nelle loro operazioni), va di pari passo con
la riflessione. E succede esattamente questo al Teatro
Vascello di Roma che dall’11 dicembre 2013 mette
in scena un’antologia con 4 spettacoli della coppia
Rezza-Mastrella.
Ad aprire, “Fotofinish”
che debuttò nel 2003 e che racconta le vicende
di un uomo che si fotografa per sentirsi meno solo.
In un gioco di eccessi e follia «arriverà
a credersi un politico che si rivolge ad una folla
che non c’è, ma che lo galvanizza come
tutte le cose che non avremo mai». Rezza gioca
come sempre con la voce e con la mimica facciale,
si diverte a prendere in giro gli spettatori coinvolgendoli
direttamente sul palco. È un gioco al massacro
in cui succede tutto e il contrario di tutto. Rezza
è trascinante e tragicamente divertente. È
un attore ma anche un performer. Il suo si potrebbe
definire, qualora se ne sental’esigenza, un
“one man show” che conquista un pubblico
eterogeneo. La sua è una comicità per
niente semplice: è pensata, ragionata, alta,
mezzo per far passare un messaggio. E il messaggio
è quanto mai contemporaneo e attuale, spalmato
in tutti i suoi spettacoli con una eleganza raffinata,
nascosta a uno sguardo superficiale.
L’antologia
prosegue con “Bahamuth”
dal 17 al 22 dicembre 2013, “7-14-21-28”
dal 26 dicembre 2013 al 5 gennaio 2014 e con “Fratto
X” dal 7 al 19 gennaio 2014.
Assolutamente
da non perdere. [patrizia
vitrugno]