“Antologica Rezza Mastrella”:
una summa teatrale dell’opera creativa di Antonio
Rezza interamente riproposta al Teatro Vascello. Fino
al 2 gennaio è possibile rivedere (o scoprire)
la poetica teatrale dell’autore di “performance
teatrali”, come lui stesso descrive il suo stile.
Performance che affrontano, analizzano e mettono alla
berlina le usanze e i cardini propri dei nostri tempi
come la famiglia, il sesso, l’adulterio, la
chiesa, la droga. Avviluppato o semplicemente inserito
dentro tagli di tessuto alla Fontana (creazioni di
Flavia Mastrella, sua collaboratrice e mente scenografa
da sempre), Rezza parla, descrive, racconta e interpreta
se stesso e milioni di altri personaggi. Ci riesce
cambiando solo l’espressione del viso e la postura.
Non servono orpelli, costumi o trucchi. È la
sua faccia a trasformare le parole in evocazioni.
Ad intervallare i monologhi, gli sketch, ci sono le
risate e i commenti che arrivano dal pubblico, spesso
ridicolizzato e spiazzato da valutazioni al vetriolo
che Rezza non può esimersi da espletare. Ma
per chi ama il suo genere, Antonio non stupisce ma
colpisce nel segno. Per chi lo segue da sempre, nella
notte di Capodanno il festeggiamento sarà assicurato.
Quella proposta dal Vascello è Un’antologia
da vedere nella sua interezza, con un solo rischio:
la ripetitività tecnica, ma mai contenutistica.
Ma forse risiede proprio qui il segreto del perfomer.
[elena
del tronto]