In scena: fino al 21 marzo al Teatro Agora di Roma

“Anna” è una commedia che tratta con leggerezza i temi dei giovani di oggi, e in particolare di Anna, una donna di trent’anni. Il precariato sentimentale, lavorativo, la vita di corsa, nella speranza di riuscire a trovare il tempo di sorseggiare in santa pace un bicchiere di buon vino senza essere assillata da Gaetano, il capo che vorrebbe che sacrificasse tutta la sua vita per il lavoro, che non ammette debolezze, che nell’unica giornata in cui la protagonista dedica del tempo per sé, l’accusa di essere “calata, meno motivata, senza la determinazione di dieci anni prima”. Un limone spremuto, insomma.
Tutti i personaggi ruotano intorno a lei: c’è l’ex fidanzato, Renato, che è scappato a Londra senza avvisarla per seguire la carriera; Alfonso, l’amico farmacista gay che la rimprovera della sua eccessiva disponibilità; Carlo, l’attuale fidanzato, un po’ coatto ma disponibile anche ad avere un figlio; Eleonora, la vicina di casa che le lascia il bambino da accudire; Giorgio, il fratello di Anna; Giulia, l’amica incinta che fa yoga e dice parolacce; la mamma Serena, che rimprovera la figlia di non essersi ancora sposata. E infine, l’ispettore, una mina vagante che arriva sul palcoscenico alla fine della commedia, con un'improbabile tuta nera ed un casco in testa, ossessionato dalla ricerca di indizi.
Una commedia scritta e diretta bene, con ritmo e colpi di scena. Tutti gli ingredienti giusti per uno spettacolo divertente e godibile. Gli attori non hanno tutti lo stesso registro, ma alla fine non ha molta importanza: riflettono bene il caos e la diversità della vita. Dal testo andrebbero tolte un po’ di parolacce gratuite, non aggiungono né tolgono nulla al testo. Una menzione particolare per la protagonista Roberta Garzia, brava e credibile, e per l’ispettore, Luca Scapparone, divertente e preciso nell’interpretazione. Una commedia adatta a tutti, un’ora e mezza di allegria e spensieratezza. [deborah ferrucci]