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Anno
2013
Genere
commedia
In
scena
fino al 17 marzo
Teatro Trastevere | Roma
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Autore |
Isabelle
Candelier |
Regia |
Eugenio
Pochini |
Scene |
Paolo
Martorano |
Costumi |
Monia
Sterpa,
Grazia Tacchi |
Luci |
Paolo
Gianfrate,
Enrico Claro |
Suono |
Fabrizio Renzani |
Interpreti |
Iaeli
Anselmo, Pietro Morachioli, Carlotta Proietti, Emanuele
Guzzardi, Alessio D’Amico |
Produzione |
Spazio
Teatro in collaborazione con Il cantiere teatrale |
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Da
sempre si sperimenta la formula della sceneggiatura meta-teatrale:
una compagnia si riunisce per mettere in scena uno spettacolo
dall'improbabile successo di pubblico, sketch e fraintendimenti
vari danno origine a situazioni esilaranti. Ed ecco avvicendarsi
uno dopo l'altro, l'inevitabile carrellata di personaggi caratterialmente
prevedibili: il tesissimo regista da cui andrebbero prese adeguate
distanze; l'attore principale della compagnia bello, impossibile
e incapace; la bionda tutta avvenenza e poca sostanza; la suggeritrice
di scena che... Ma, un momento! Non è così che
dovrebbe procedere la storia (la freschezza del testo di Candelier
fa capolino tra le quinte della trama): la donna avvenente non
colpisce per le curve quanto per le sbandate grammaticali; il
belloccio di turno non rivendica solo il volto da fiction ma
la capacità di fingere anche giù dal palcoscenico;
il regista poi, altro che egocentrismo artistico: la sua nevrotica
accondiscendenza è essa stessa causa di diverbio tra
gli attori. È la suggeritrice di scena l'indiscussa protagonista,
quell' "Andrea la magnifica" che dà il titolo
alla commedia diretta da Eugenio Pochini. Grazie al look da
segretaria trascurata e all'incondizionata dedizione al lavoro
di gobbo, riesce ad attirare su di sé la benevola compassione
del pubblico, sempre più ipnotizzato dalla bislacca rappresentazione.
Il teatro in cui i ragazzi provano rischia la chiusura e il
giorno del debutto si avvicina. Riusciranno i nostri eroi a
portare a casa l'agognato applauso?
La storia, un classico
della drammaturgia francese scritto da Isabelle Candelier
e vincitore di quattro premi Molière, viene portato
sul palcoscenico da una compagnia di giovani attori, adeguatamente
convincenti nei rispettivi ruoli (la caratterizzazione del
personaggio di Giannina vale da sola il prezzo del biglietto).
La genialità del testo, che non ebbe fortuna nell'adattamento
cinematografico ma che sembra godere di nuova luce nella cornice
del Teatro Trastevere, risiede nel prendersi gioco delle manie
accademiche dei grandi attori teatrali: troppo impegnati nella
ricerca di tecnicismi e nuove passionalità, ma poco
convincenti nel farsi interpreti di vita.
[gianluigi cacciotti]
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