Equilibrio
iniziale – Danneggiamento – rottura –
Peripezie – Ristabilimento dell'equilibrio.
È lo schema di Vladimir Propp sulla struttura
delle fiabe attraverso il quale Olga, ragazza Moldava
in fuga per un futuro migliore, racconta la propria
esistenza come fosse una favola.
Andata/Ritorno/Andata
è una moderna favola di emigrazione che non
indulge al patetismo ed alla narrazione del dolore
e del sopruso, ma presenta un quadro pervaso dall'ottimismo
e dalla solarità. Nata dal progetto di Jana
Balkan, con la sapiente regia di Walter Giuffrè,
la storia si dipana attraverso una successione di
quadri che scandiscono i momenti del viaggio esistenziale
di Olga. Isabella Caserta interpreta con abilità
la giovane clandestina che affronta un percorso pericoloso
e doloroso per raggiungere l’Italia, il suo
Eldorado. Qui si ricongiunge con il marito per poi
tornare in patria, dove costruire una vita felice.
Lei, che proviene da un paese ostile, una terra soffocante
senza sbocchi sul mare, sogna il Titanic con i suoi
oblò. Il rollio delle onde che scivolando la
porteranno placidamente verso un futuro migliore.
L’eroina della fiaba appassiona il pubblico
per la capacità di passare da un linguaggio
asciutto - in cui racconta le proprie sventure senza
sbavature ed autocommiserazione - al candido racconto
di bambina che rievoca le usanze ed il ricordo di
un mondo lontano. Il viaggio, scandito da immagini,
video e musiche folkloriche composte ad hoc da Marco
Ongaro (che suona dal vivo sul palco) è il
tema centrale della piéce ed il testo ne percorre
le tappe, alternando momenti di lirismo, bellezza
e poesia alla cronaca, nostalgica e triste.
Andata/Ritorno/Andata
potrebbe considerarsi un moderno ciclo dei vinti traslato
in uno spazio temporale di stretta attualità
secondo un’inconsueta lettura dell'altro, dell'extracomunitario
troppo spesso espropriato della sua dignità.
Olga, malgrado le traversie, conserva sempre la propria
ingenuità e la capacità di commuovere
senza sfruttare l'arma della tragedia. [paola
di felice]