Lisa
e Gilberto De Roy, sposati da quindici anni, in apparenza
conducono una vita tranquilla e senza preoccupazioni.
Ma il tradimento è in agguato e inevitabilmente
salta fuori l'altro. Serio e distinto, è l'esatto
opposto di Gilberto. E a lei, Lisa, quest'uomo nuovo,
più giovane e più bello non dispiace
affatto. Anzi decide di abbandonare il marito e di
partire con l'altro per… La città dell'Amore:
Parigi! Riuscirà Gilberto a dissuadere la moglie
dai propositi di fuga? E Lisa, potrà mai perdonare
il marito farfallone? Cosa potrebbe accadere se Lui,
Lei, L'Altro, la segretaria (sexy) di lui e una colf
impicciona si trovassero a dover passare un week end
tutti assieme 'appassionatamente'?
L'anatra
all'arancia è un piccolo capolavoro
del teatro leggero scritto da William Douglas-Home
e Marc-Gilbert Sauvajon che rispecchia le tre regole
aristoteliche: unità di spazio (la casa dei
De Roy è l'ambientazione della commedia), tempo
(il tutto si svolge in un weekend) ed azione (il gioco
delle coppie non ha digressioni o sottotrame). Un
perfetto meccanismo drammaturgico in cui il ritmo,
la presenza scenica degli attori e l'amalgama tra
questi, sono elementi necessari e sufficienti per
una buona messa in scena.
Ecco
perché non si spiega il festival di mossette,
vocine e strizzatine continue ed accentuate verso
il pubblico, proposte nella versione attuale diretta
da Ennio Contorti. Un rivestimento “barocco”
non necessario: anziché esaltare i punti di
forza della commedia, li nasconde, appesantendoli
all'interno di una recitazione sempre e perennemente
sopra le righe. Giustificata
dal ruolo della segretaria svampita e sexy per Samantha
Fantauzzi, nata dal talent show “Amici”
(terza edizione) e capace di trovare una propria strada
espressiva tra musical e teatro; meno quello di Gilberto
(Corrado Tedeschi), il padrone di casa cornuto. Con
il passare del tempo la sua recitazione da sottile
e contenuta, scivola nel fastidioso festival di cui
sopra, a cui si scrive anche Gioietta Gentile nel
ruolo della governante Teresa. Funzionale la presenza
di Mino Manni nel ruolo di Leopoldo Serravalle-Scrivania
così come quella di Deborah Caprioglio nel
ruolo della moglie fedifraga, che fa del suo meglio
per arginare il fiume in piena del partner artistico.
Esasperato.
[fabio melandri]