Nel
titolo dello spettacolo risiede la sua essenza: “L’amore
quando c’era” è
la storia di due ex fidanzati che si rincontrano dopo
12 anni, ancora single lei, Amanda (Eva Milella),
sposato con due figli lui, Tommaso (Daniele Coscarella).
La potenza di un amore è nella forza delle
emozioni autentiche, spontanee; quando diventa una
nostalgia sterile, fatta di giochi da gatto col topo,
sms, email, «vorrei…non vorrei»,
l’amore diventa un parlarsi addosso virtuale.
Perché era bello quando l’amore c’era,
quando svanisce è una fotografia sbiadita,
un cadavere che non conviene riesumare.
Non è un caso che
i protagonisti siano sulla stessa scena ma parlino
come se fossero soli, comunicano virtualmente: il
dialogo, quando l’amore finisce, è perduto.
È sicuramente una
fotografia di questi tempi, “di passioni tristi”
verrebbe da dire citando il titolo del saggio di Miguel
Benasayag e Gérard Schmit, difficile quindi
sentire, emozionarsi nello spettacolo. Forse in un
istante, un alunno del liceo Socrate che scrive cos’è
l’amore per lui, forse lì si avverte
un po’ di verità - guarda un po’
- dallo studente più ironico e scanzonato.
L’amore ha bisogno di coraggio per essere autentico,
altrimenti diventa un esercizio estetico, di forma.
A poco serve una notte d’amore consumata tra
ex dopo dodici anni: il sentimento rimane sullo sfondo,
quando c’era.
La
regia di Pascal La Delfa ha ritmo, le originali scene
di Alessandra Dieci con cassetti che si aprono come
porte di accesso al passato, gli interpreti Milella
e Coscarella sono convincenti senza entusiasmare.
Forse manca la linfa vitale, l’amore…
Quando c’è.
[deborah ferrucci]