Se Lui
lascia Lei sono guai. Anche se Lei lascia Lui sono guai.
Se è colpa di un Terzo Incomodo, però,
i guai diventano grossi e dolorosi. Ma al teatro Sala
Umberto, fino al 23 novembre sono tutti da ridere.
L’altro lato del letto,
commedia tratta dall'omonimo film di Emilio Martínez-Lázaro,
racconta le disavventure sentimentali di due coppie
di amici. Saverio (Michele La Ginestra) e Sonia (Vittoria
Belvedere) si amano e sono felici, almeno così
sembra. Pietro (Augusto Fornari), invece, soffre come
un matto perché è stato appena lasciato
da Paola (Milena Miconi) per un Altro. “Sicuramente,
un ex. Le donne tornano sempre dagli ex!”. Risponde
Saverio convincente. Ovviamente non sarà così
e non solo perché l'ex in questione è
diventato gay, ma perché l’ex in realtà
è...
La commedia è graziosa e la regia, di Stefano
Messina e Marioletta Bideri, la rende ancora più
frizzante grazie all’inserimento di musiche, originali
e divertenti, composte da Pino Cangialosi ed eseguite
dal vivo dai Kandelabrum. I brani musicali tengono desta
l’attenzione del pubblico, regalando un quid in
più a questa tipica commedia degli equivoci.
La regia ha voluto assegnare alle canzoni una funzione
narrativa: gli attori quando cantano mettono a nudo
i propri sentimenti, i pensieri e desideri, persino
quelli meno Politically Correct, conquistandosi ognuno
un assolo di voce e ballo.
La Ginestra e Fornari, grazie alla lunga esperienza
teatrale, travolgono il pubblico con risate e pezzi
di bravura. La Ginestra, soprattutto, è il metronomo
del ritmo sul palco. Partner della Belvedere, ha sulle
spalle la riuscita di molte scene. La Miconi, dal canto
suo, mette in mostra qualche qualità canora.
Le donne si impegnano anche con buoni risultati, ma
rispetto agli uomini sono più impacciate e insicure.
I due protagonisti, invece, riescono a creare dei mini
tormentoni divertenti, anche durante i pezzi musicali.
A rendere omogeneo il tutto ci pensano anche i comprimari:
Altea Russo, Mela Battaglia, Giovanna Martini e Massimiliano
Giovannetti. Tutti bravissimi nel portare la follia
del proprio personaggio all’estremo della comicità
con dei “caratteri” unici, spesso esilaranti.
Una cosa è certa: il pubblico si diverte e riconosce
la fatica degli attori. Per nessuno della compagnia
questo spettacolo è una passeggiata: cantare
accompagnati dalla band dal vivo, ballare coreografie
diverse, spogliarsi e rivestirsi in continuazione, infilarsi
e sgusciare dal letto come apparizioni e poi baciarsi
un po’ tutti (da non perdere il bacio tra i due
uomini) non è un’avventura per debuttanti.
Sarà anche merito della regia ma, nonostante
alcuni momenti deboli come l’assolo della Belvedere,
tutto torna e senza alcun intoppo. Così si racconta
l'amore in una commedia degli equivoci: poco serio e
tanto faceto.
[greta ebburn] |
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