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Autore:
Autori vari dalla letteratura (omaggio a Eugenides Jeffrey,
Yukio Mishima, Leslie Feinberg, David Leavitt, Dennis
Cooper, Sarah Waters, Maria Rosa Cutrufelli, Gore Vidal,
Walter Siti, Edmund White, Michael Cunningham, Peter Cameron,
Matteo B. Bianchi, Hall Radclyffe, Joe Keenan) |
Regia:
Daniele Muratore |
Deammaturgia:
Michele Balducci, Anita Cherubina Bianchi, Valeria Bianchi,
Francesca Blancato Riccardo Calabrò, Francesca
De Rossi, Ketty Di Porto, Alessandro Fea, Stella Larotonda,
Francesco Martino, Niccolò Matcovich, Anita Miotto,
Nancy Russo
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Produzione:
Suite s.r.l. |
Interpreti:
Luca Catello Sannino, Valentina Cenni, Luigi Di Pietro,
Alice Ferranti, Barbara Giordano, Luigi Iacuzio, Giuseppe
Tantillo |
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C’è
troppo buio negli “Altri amori” della
diciassettesima edizione del Garofano Verde. Buio
fisico, ma non solo. Buio di idee, di coraggio, di
originalità. Quindici titoli della letteratura
gay, tredici autori, sette attori, un regista. Scarso
collante tra le storie, che si susseguono in sequenza.
Non è una voce fuori campo che può da
sola amalgamare o fare da fil rouge. Non c’è
trama. Non ci sono interpreti. La semplicità
dei testi riscritti da giovani autori italiani, spaventa
il regista, che cade nella banalità non senza
aver prima tentato una scalata azzardata, peccando
però di presunzione. Alcuni dei pezzi tratti
dalla letteratura sono deboli; li rende ancora più
fiacchi l’assenza di intenzione degli attori,
forse scarsamente guidati dal regista.
Il
testo scelto per la partenza lascia ben sperare, ma
la voce registrata che arriva dall’alto disorienta,
confonde lo spettatore e lo distrae. Il testo non
trova appigli e cade, miseramente. In un’ora
e mezzo si perde la bussola. Il senso dell’operazione,
che in passato ha regalato piccole perle di emozione,
quest’anno sfugge. Tra padri gay, suore lesbiche,
scugnizzi disorientati e regali di nozze, i corti
non raccontano. Si perde la forza della riscrittura
e della letteratura originaria, cavalcando un progetto
confuso e immaturo.
Il
giovane regista Daniele Muratore si affida, forse
troppo, agli attori Luca Catello Sannino, Valentina
Cenni, Luigi Di Pietro, Alice Ferranti, Barbara Giordano,
Luigi Iacuzio, Giuseppe Tantillo tutti diplomati in
accademie teatrali. Non riesce a tirar fuori un’emozione,
un sussulto, un palpito. Tutto resta appeso, irrisolto,
privo di senso. Gli “Altri amori” visti
da Muratore annegano nel buio, liberamente ispirati
alla banalità.
[patrizia vitrugno]
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