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Da
un'idea di: Antonio
Gnecchi Ruscone |
Coreografie:
Daniel Ezralow, David Parsons, Moses Pendleton |
Direzione
compagnia:
Maria Fumea |
Costumi:
Luca
Missoni |
Luci:
Howell
Binkley, Burke Willmore, Giancarlo Toscani |
Musica:
TTG
Music Lab |
Video:
Daniel
Ezralow |
Compagnia:
Aeros |
Interpreti:
Cristina
Antonescu, Mircea Brinzea, Oana Constantin, Laura Cristache,
Denisa Ganea, Ioana Ganea, Ana Georgescu, Ioana Gheorghiu,
Nadina Hocta, Valentin Mavrodineanu, Oana Mincu, Cosmin
Muj, Florin Neburnu, Cristina Nedelcu, Bogdan Popa,
Tolan Petru Porime, Mircea Zamfir |
Anno
di produzione:2008 |
Genere:
danza |
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Tre
coreografi di fama mondiale Daniel Ezralow (fondatore
di Iso, sue le coreografie del musical Tosca
di Lucio Dalla), David Parsons (fondatore di Parsons
Dance) e Moses Pendleton (fondatore dei Momix,
sue le coreografie per l’ultimo show televisivo
di Fiorello) in collaborazione con Luke Cresswell
e Steve McNicholas (creatori di Stomp),
hanno unito il loro genio creativo alle straordinarie
capacità atletiche dei campioni olimpionici
della Federazione Rumena di Ginnastica Artistica,
Ritmica ed Aerobica per realizzare uno spettacolo
unico nel suo genere: AEROS.
Fondato nel 1997 dal produttore teatrale milanese
Antonio Gnecchi con l’intento di proporre uno
spettacolo in cui fondere humor, sensualità,
sperimentazione e potenza fisica per un viaggio in
cui danza, sport e musica si fondono in un unicum
trascinante, coinvolgente, emozionante.
Corpi atletici, muscoli tesi, movimenti ritmici e
flessuosi che si miscelano a ritmi sincopati musicali
ed a giochi di luci fortemente emotivi per quadri
ginnici che si susseguono con ritmo cadenzato tra
ensemble travolgenti ed assoli commuoventi. Corpi
che si stagliano nel buio disegnando scenografie viventi,
composizioni modulari che animano un palcoscenico
nudo dove lo sforzo fisico, la fatica dell’esibizione
ginnica esonda verso il pubblico in sala che partecipa
entusiasta alla performance.
Videoproiezioni costruiscono set dinamici e multimediali,
in cui i danzatori-ginnici si muovono con leggerezza
interagendo attraverso collaudati e sincronici meccanismi
spettacolari.
Non c’è trama, non c’è struttura
se non l’esibizione di corpi ai limiti della
disarticolazione, che si piegano, contorcono, vibrano,
saltano sfidando le leggi di gravità, e che
fanno della loro incredibile elasticità un
marchio di peculiarità.
Uno spettacolo da vedere, insieme ai molti bambini
presenti alla prima romana, ed un ottimo viatico per
una sana attività sportiva sin troppo sottovalutata
ai giorni nostri sia nelle scuole che in famiglia.
[fabio
melandri]
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