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Autore:
Gianni Guardigli |
Adattamento:
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Regia:
Gianni Guardigli |
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Scene:
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Costumi:
Claudia Calvaresi |
Musica:
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Luci:
Lorenzo Carlucci |
Compagnia:
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Produzione:
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Interpreti:
Libero
Sansavini |
Anno
di produzione:
2008 |
Genere:
monologo |
In
scena:
fino al 26 Aprile 2009, Teatro
Belli Piazza di Sant’Apollonia, 11/a –
Roma- tel. 06/5894875 |Martedì - Sabato h. 21,00
/ Domenica ore 17.30 - (Lunedì riposo) | Biglietti
: Intero € 18,00 – Ridotto € 13,00 |
Martedì 21 e mercoledì 22 aprile biglietto
ridotto speciale di 8,00 euro
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Un
monologo en travesti, dove protagonista è il
dialetto romagnolo, dolce e difficile da digerire.
Libero Sansavini è Cesira, un’anziana
signora romagnola che dall’aia di casa s’interroga
e inveisce contro la società attuale. Non le
piacciono i comportamenti dei giovani, gli atteggiamenti
delle donne. Non le piace insomma il mondo di oggi.
Se ne sta lì dando da mangiare al gatto, accennando
un rammendo, cantando e danzando sulle note di un
liscio e di altre canzoni.
Si percepisce, lungo tutto l’arco della rappresentazione,
una sensazione di angoscia, data da un passato di
guerra, di morte, di fine di un amore che la signora
vuole esorcizzare attraverso i suoi lamenti e le sue
invettive al mondo moderno.
Ripete con ostinazione a e dé d’incù
(al giorno d’oggi) all’inizio di ogni
attacco alle persone che vede in giro e ai loro comportamenti.
In questo modo però la sua critica, invece
di essere fondata e costruttiva, non fa altro che
enfatizzare la retorica del guardarsi sempre indietro
e criticare il presente.
Retorica della terza età, che parte da Cesira
e si estende a tutto lo spettacolo e alla messa in
scena. [simone pacini]
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