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3 OTTOBRE
ORE 21 prezzo: 10,00 euro Intervista inedita
a Monicelli nella sua ultima partecipazione a un progetto filmico Il cortometraggio “L’ultima
Zingarata”, remake della celebre scena finale del film “Amici
Miei”, presentato alla 67° edizione della Mostra del cinema
di Venezia, diventa un film documentario dal titolo “L’Ultima
Zingarata. Un funeralone da fargli pigliare un colpo!” che sarà
presentato a Firenze, in anteprima nazionale, al cinema Odeon, martedì
15 febbraio. Perla del film è l’intervista inedita a Mario Monicelli e il suo cameo come attore. Il regista della commedia italiana, nella sua ultima partecipazione a un progetto filmico, racconta, tra aneddoti e curiosità sullo sfondo di Amici miei, anche le origini delle cosiddette “zingarate” e delle “supercazzole”. “Queste zingarate –
spiega Monicelli nel documentario – erano vere, tutte cose che
si raccontavano a Firenze. Così come la “supercazzola”:
un nostro caro amico, tale Raffaello Pacini, in questo era sublime.
Fermava la gente per strada, chiunque fosse, la teneva lì per
pochi minuti senza dire niente ma prendendoli in giro. Era bravissimo”.
Relativamente alla celebre scena degli schiaffi ai viaggiatori alla
stazione di Santa Maria Novella di Firenze, racconta che “le comparse
sul treno non sapevano che avrebbero preso degli schiaffi dai cinque
amici. Fu una sorpresa per tutti e ci fu un’insurrezione delle
stesse comparse”. Il documentario termina con il cortometraggio girato il 6 giugno 2010 in piazza Santo Spirito di Firenze alla presenza di oltre un migliaio di “zingari” vestiti a lutto e accorsi spontaneamente (contattate anche tramite facebook) da tutta Italia. La clip segue le stesse inquadrature iniziali dell'originale (con poche persone), per poi aprirsi a raccontare un funerale surreale e onirico dove tutti sono vestiti eccentricamente a lutto, per spaziare tra corone di fiori e majorettes, tra bande musicali e giocolieri del Circo Nero, fino agli Hare Krishna a chiudere il corteo. Proprio come avrebbe voluto l’architetto Melandri per il suo caro amico Perozzi. Nella parte dell’architetto Melandri c’è nuovamente l’attore Gastone Moschin e nella parte che fu di Adolfo Celi il cameo di Mario Monicelli che, prima della morte, non potendo essere presente alle riprese, lasciò un audio “messaggio di speranza” per Firenze. “Ragazzi - disse il maestro davanti alle mille comparse - non sono potuto venire a Firenze, non ho l'eta' per fare queste cose. Vi ringrazio di essere tutti presenti in questa Santo Spirito meravigliosa e soprattutto di aver partecipato a questa 'zingarata', forse una delle ultime. Beati voi che siete fiorentini, che siete nati in una citta' dove si fanno le 'zingarate', dove c'e' la liberta' di ridere, di divertirsi e di avere a disposizione tutta questa gente. Come vedete questo spirito a Firenze c'e' ancora e speriamo che non muoia mai. E che si ripeta ancora e ci sia qualcuno che lo faccia vedere al mondo come e' successo per il film 'Amici miei”. “L’ultima zingarata. Un funeralone da fargli pigliare un colpo!” sarà distribuito insieme a un libro fotografico per Giunti Editori come supplemento al quotidiano La Nazione e venduto in tutte le librerie Giunti al Punto d’Italia. Parte del ricavato delle vendite sarà devoluto all’associazione Busajo Onlus (www.busajo.org) che sostiene il progetto “Smiling Children Town” contribuendo a reperire i fondi per aiutare i bambini di strada in Etiopia. |
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