giovedì 12 febbraio - ore 18.00 | Teatro Eliseo – Via Nazionale 183 | roma

Presentazione del libro CARRIGLIO / ORESTIADE a cura di Anna Banfi

Giovedì 12 febbraio, alle ore 18.00, presso il Teatro Eliseo, si terrà la presentazione del libro Carriglio/Orestiade a cura di Anna Banfi (Flaccovio Editore), che documenta la messa in scena della trilogia eschilea al Teatro Greco di Siracusa per la regia di Pietro Carriglio. Parteciperà all’evento Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, che al termine dello spettacolo, la sera della prima nazionale, aveva letto una frase di George Thomson sulla nascità del “regno della legge”.
Presenteranno il libro Andrea Bisicchia (docente di Metodologia e critica dello spettacolo all’Università di Parma), Adele Cambria (giornalista), Monica Cantanni (docente di Archeologia e tradizione classica all’Università IUAV di Venezia), Salvatore Nicosia (docente di Lingua e letteratura greca all’Università di Palermo).
Interverranno il regista Pietro Carriglio e la curatrice del libro Anna Banfi.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

L’ Orestiade
Nei mesi di maggio e di giugno 2008, in occasione del XLIV ciclo di Rappresentazioni Classiche della fondazione INDA, è stata rappresentata presso il Teatro greco di Siracusa l’Orestiade di Eschilo, tradotta da Pier Paolo Pasolini e diretta da Pietro Carriglio. Alla base della lettura che Carriglio propone dell’Orestiade, vi è l’idea che essa rappresenti la partecipazione della comunità al grande rito della nascita della democrazia: i cittadini sono protagonisti attivi nel processo che porta alla costruzione della città, intesa come organismo politico in cui il singolo assume un ruolo solo nella sua relazione con gli altri membri della comunità.
Quando la dea Atena stabilisce il principio secondo cui la punizione di un assassino non deve più essere delegata alle Erinni né a un parente dell’assassinato, non è agli uomini che decide di affidare il compito di giudicare l’omicidio, ma ai migliori dei cittadini: sono loro che, membri della comunità, devono rispettare e far rispettare le nuove leggi. La città non è solo il luogo in cui si prendono decisioni sulla vita pubblica, è prima di tutto il luogo del confronto dialettico, il luogo in cui si riconoscono i problemi e si cerca di risolverli.
Il rito della fondazione della città rappresentato da Eschilo nell’Orestea diventa quindi espressione, nella Sicilia di questi anni, della forte volontà che questa comunità ha di ricostruirsi e di darsi una nuova identità, fondata sul principio della legalità. È proprio la legalità il punto fermo intorno al quale ruota tutta la messa in scena dell’Orestiade siracusana, una legalità che vuol dire antimafia, solidarietà e partecipazione politica.

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