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Presentato a Roma il confanetto: Armando Trovajoli, le stagioni di un artista |
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Durante la presentazione svoltasi alla Casa del Cinema di Roma, erano
presenti molti amici di Trovajoli, che si è schernito: “Arrivato
a una certa età non sopporti più gli anni che compi,
subentra una specie di amara rassegnazione. Vorrei attraversare la
giornata del mio compleanno ignorandolo”.
A rendere omaggio al maestro, autore di colonne sonore, quasi 300, tra le quali spiccano le tante composte per Dino Risi (quasi trenta) ed Ettore Scola, c’erano Carlo Rossella, Giampaolo Letta, Pippo Baudo, Gigi Magni, Scola, Enrico Montesano, Tullio Kezich, Carlo Vanzina, il musicologo Bruno Cagli, l’ex ministro Francesco Rutelli e il regista di “Una giornata particolare”. “In Armando – ricorda proprio Scola – convivono genialità, semplicità e garbo naturale. Ma la qualità migliore di Armando è che ti mette di buon umore, è un suscitatore di buon umore! Quando lo incontri, basta uno sguardo e ti senti subito diverso da com’eri prima”. Non mancano i brani delle commedie musicali che hanno fatto la storia del teatro musicale: Rugantino, Ciao Rudy (eseguita al pianoforte e dedicata dal maestro a “Marcello”), Aggiungi un posto a tavola e Vacanze romane. Il presidente del gruppo Medusa, Carlo Rossella precisa che “si tratta di un’iniziativa editoriale che celebra uno dei nostri più grandi maestri; sono cresciuto con le sue musiche”. Per chi non lo ricordasse, il compositore romano ha anche fatto una breve apparizione cinematografica nella pellicola I complessi (1965). Il dentone Alberto Sordi apre la porta sbagliata e si ritrovava in una sala d’incisione. Trovajoli lo invita ad allontanarsi con fare molto romano. A Sordi non resta altro che congedarsi, non prima di porgere i saluti con la battuta: “La credevo settentrionale!”. Il critico cinematografico Tullio Kezich, poi, ricorda “il 5 luglio 1991, quando nel teatro romano di Verona allestimmo L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni. Venne giù il diluvio, ma gli amanti di Trovajoli rimasero seduti incollati fino alla fine, per ascoltare le sue composizioni. C’è una caratteristica di Armando che trovo unica: è un meraviglioso traduttore della vita in musica”. Per Pippo Baudo Trovajoli ha avuto il merito “di avermi avvicinato alla commedia musicale, musica alta ma semplice”. Il “Rugantino” Enrico Montesano ha invece rivissuto in prima persona la scuola Trovajoli: “Mi ha fatto lezione al momento di imparare la canzone “Roma nun fa’ la stupida stasera”, spiegandomi come pronunciare i versi. “Me la rovinano tutti”, protestava”. Il maestro saluta dando la definizione di se stesso: “Sono solo un modesto artigiano che ha provato a fare del suo meglio”. [valentina venturi] |
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