Come
mai ha deciso di proporre uno spettacolo comico inedito?
Dopo aver interpretato per quattro anni le commedie musicali
di Garinei e Giovannini, ho sentito il bisogno, la necessità
di mettermi in gioco. Ho chiamato i miei collaboratori di sempre,
il gruppo di lavoro originario degli anni del cabaret romano,
come l’autore Paolo Mariconda e Stefano Fabrizi e ho detto
loro cosa volevo fare: metterci la faccia. Questa è la
prima volta in cui prendo posizione.
A questo
proposito, cosa significa il titolo dello show?
Esprime in pieno la mia poca voglia di diplomazia, il desiderio
di espormi, di dire cosa e come la penso. In genere, in particolar
modo in televisione, filtro quello che dico utilizzando la
faccia di altri. Questa volta ci sono io e farò dei
nomi. Speriamo mi lascino in scena per le tre settimane previste
sul cartellone!
Qual è
l’impostazione dello spettacolo?
Sono due ore, un atto unico: una seduta psicanalitica! Oltre
a me, in scena c’è un’orchestra composta
da otto elementi. La linea musicale l’ho scelta ad hoc:
interpreto canzoni di Ivano Fossati, Lucio Dalla e Lucio Battisti,
ma inserendoci riff di canzoni anni Settanta. Ci sarà
da divertirsi, anche perché amo cantare. In televisione
non me lo permettono: credono che il canto faccia calare l’audience.
Sul palco mi sfogo! Le scene di Attilio de Luca sono molto
belle, eleganti, quasi non me le merito.
In scena
ci sono le caricature, i suoi cavalli di battaglia?
Non voglio deludere chi mi segue in tv, quindi propongo i
miei personaggi, ma non voglio velare tutto. Dico solo che
porterò sul palcoscenico quattro personaggi, di sicuro
Clemente Mastella e Claudio Lotito. Gli altri li scopriranno
i presenti in sala.
È
prevista la presenza di Stefano Ricucci?
Non rispondo. Ci tengo a precisare che devo ringraziarlo.
Mi ha mandato degli avvisi di querela: mi ha finalmente reso
un comico credibile! Non ho nulla contro di lui, anzi. Sono
convinto che i suoi avversari non fossero meglio di lui…
In fondo è il Tony Hadley italiano degli Spandau Ballet!.
Cosa l’ha
spinta a “metterci la faccia”?
A 38 anni penso alla politica, che dovrebbe essere una missione,
come quella dei medici e mi chiedo: “Quella di Berlusconi
e Prodi, della destra e della sinistra, è una battaglia
di idee o di potere?”. Ebbene, on stage la platea ascolterà
le mie riflessioni, le mie battute ironiche sulla realtà
che ci circonda.
È
prevista una tournée?
Per ora no. Sono impegnato su troppi fronti, devo riprendere
fiato. Il prossimo anno andrò in giro per l’Italia.
Questo all’Olimpico è uno sfogo che non ho potuto
reprimere.