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Anno
2010
Nazione
Francia, Spagna
Genere
comedia
Durata
107'
Uscita
8/11/2012
distribuzione
Lucky Red |
Regia |
Alex
De La Iglesia |
Sceneggiatura |
Alex
De La Iglesia |
Fotografia |
Kiko
de la Rica |
Montaggio |
Alejandro
Lazaro |
Costumi |
Paco
Delgado |
Musica |
Roque Banos |
Produzione |
Motion
Investment Group, Canal+ España, Castafiore Films,
La Fabrique 2, Televisión Española (TVE),
Tornasol Films |
Interpreti |
Antonio
de la Torre, Carlos Areces, Carolina Bang, Manuel Tallafè,
Manuel Tejada, Santiago Segura |
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Sono passati
due anni da quando Alex de la Iglesia ha presentato il suo
film al Festival del Cinema di Venezia dove ha vinto il premio
per la miglior regia e miglior sceneggiatura per Balada
Triste de Trompeta.
Su uno sfondo grigio e freddo il regista mette in scena un'orgia
di follie e una gran quantità di violenza, in corsa
sfrenata verso la distruzione. La causa: l'incontro dell’amore
con la morte che come sempre si legano a sentimenti quali
gelosia e risentimento. La Ballata
dell’Odio e dell’Amore non è
un film ma spettacolo vero e proprio, che ha inizio nel momento
in cui il clown davanti al suo giovane pubblico, viene costretto
a ritirarsi dalla scena per compiere un massacro militare,
senza neppure potersi cambiare di abito, con ancora il naso
rosso. Ciò che accade è uno sterminio di soldati
nazionalisti esagerato, che avviene per mano di un pagliaccio
fuori di sé.
Dopo 36 anni, seguendo le orme del padre, Javer trova lavoro
come clown nel circo di Sergio. Un clown triste con il destino
segnato da una soffocata fame di vendetta. Carlos Areces è
il pagliaccio tragicomico che fa paura e che nonostante questo,
sino alla fine riuscirà anche ad intenerirci. La sua
eccellente interpretazione sarà il valore aggiunto
ad un film che già di suo gode di una estetica meravigliosa,
di scene intense e mai banali che evolvono con coraggio verso
le soluzioni più bizzarre, a volte anche esagerate
ma che comunque non deludono mai. Ciò significa che
basta saperlo fare e da una idea semplice come l’amore
e la gelosia, possono scaturire conseguenze di ogni genere,
combinate in un coloratissimo puzzle di sentimenti e ossessioni.
L'epoca storica, la guerra civile spagnola, è
la scenografia nella scenografia circense, su di un palco
affollato di attori senza regole, sotto l’occhio beffardo
di un regista serissimo.
Nessuno potrà rimanere indifferente a questo imbroglio,
in cui dietro a delle vicissitudini amorose di un clown ed
una trapezista sospesi tra il bene ed il male, si nasconde
l’amore per una nazione lacerata dalla guerra, a suo
modo ridicola a suo modo appassionata.
[silvia langiano]
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