Dopo l’enorme
successo ottenuto ai box office Usa, con incassi che si aggirano
sui 50 milioni di dollari, arriva anche in Italia la pellicola
interpretata da Kevin Spacey e interamente dedicata al mondo
dei tavoli da gioco di Las Vegas.
21 è la storia vera (tratta
dal romanzo Balckjack Club di
Ben Mezrich – titolo originale “Bringing Down
the House”, edito da Mondadori) di cinque studenti del
Massachusetts Institute of Technology (MIT), guidati e stimolati
dal professore di matematica Micky Rosa (Kevin Spacey) ad
un progetto mnemonico davvero poco ortodosso.
La cinquina ha un compito ben definito: seguendo il piano
stabilito da Micky, sbancare i Casinò di Las Vegas
nel fine settimana.
Il trucco è semplice e rischioso al contempo: devono
contare le carte, utilizzando un intricato sistema di segnali,
dividere la squadra in puntatori e scommettitori e non farsi
mai prendere dalla febbre del gioco. Uno dei ragazzi, il brillante
e timido Ben Campbell (Jim Sturgess), grazie alle vincite
sistema la sua precaria situazione finanziaria ma, sedotto
dalla vita scintillante di Las Vegas e dalla bella Jill (Kate
Bosworth), decide di rischiare ancor di più al gioco.
A dare filo da torcere alle loro velleità da miliardari
c’è il capo della sorveglianza Cole Williams
(Laurence Fishburne) sul punto di perdere il lavoro a causa
di un nuovo programma che lo sostituirà e con un risentimento
verso Micky che si spiegherà solo in un secondo momento.
Il
talentuoso attore 48 enne - due volte premio Oscar per I
soliti sospetti (1995) e American
Beauty (1999) – torna nelle sale con un altro
film leggero, forse un po’ troppo lungo e, a conti fatti,
con un ruolo marginale. Il vero protagonista è Jim
Sturgess – già visto su Across
The Universe -, studente modello che in un primo momento
pensa che il tavolo da gioco sia “solo un mezzo per
un fine”.
Ma poi ci prende gusto, lasciandosi trasportare dal potere
e dall’ambizione smodata, perdendo di vista tutto il
resto. Perché il bello di Las Vegas “è
che puoi diventare quello che vuoi”. Ma proprio come
sul tavolo da gioco, nulla è come sembra: tutto si
può ribaltare.
[valentina venturi]