Quali sono i suoi registi
di riferimento? come definirebbe il suo film?
Amo la commedia Anni Settanta (Monicelli, Comencini)
come il cinema di genere (da Bava ad Argento), quello
fatto di immagini e rallenti alla Sergio Leone. Anche
con la musica non tendo mai ad ascoltare sempre lo stesso
tipo di sonorità. Amo cambiare, così come
al cinema. Nero bifamiliare lo deifnirei una commedia
nera, che va a toccare temi discutibili di questa Italia.
La colonna sonora è
composta da numerose canzoni dei Tiromancino. Potremmo
considerare questo film come un videoclippone?
Non credo sia così. In alcuni momenti abbiamo
privilegiato l'atmosfera musicale più che i dialoghi.
Musica ed immagini hanno lo stesso potere di evocare
emozioni e sensazioni. Ma parliamo di un film di trama,
in cui i personaggi compiono percorsi e mutazioni, interagendo
gli uni con gli altri e con l'ambiente circostante.
Domanda per la Gerini.
Ritiene di aver in qualche modo influito nella decisione
del suo compagno di debuttare alla regia cinematografica?
La vita è fatta di incontri. Il mio essere attrice
forse ha accellerato il suo debutto. Ma quando ci incontrammo
per la prima volta sul set di un videoclip in cui interpretavo
Eva Kant, lui aveva in mente qusta storia.
Non pensa che ci sia
un po' troppo buonismo nel film?
Non volevamo dare un messaggio negativo. Abbiamo volutamente
dare un filo di speranza in più rispetto a quanto
non accade nella realtà.
Cinzia Leone, bentornata
al cinema. Ci vuole raccontare la sua espereinza sul
set?
Ritengo che questo film sia una pellicola sulla cultura
del sospetto e sullo spostamento del proprio fallimento
nella rabbia contro gli altri. Il mio personaggio è
la tipica donna che vestono molto fuori ma sono inesorabilmente
nude dentro.
Zampaglione, si nota
un grande affetto nei confronti di tutti i perosnaggi,
buoni e cattivi.
Sono personaggi volutamente complessi. Non eroi ma persone
normali, ognuna con le proprie paure che bisognava rendere
simpatiche. Ci ho provato donando loro sfaccettaure,
sfumature, curandoli tutti dall'inizio alla fine, senza
abbandonarli mai.