L’obiettivo, piccolo piccolo, di questa rubrica è di parlare di cinema (a volte teatro), non in maniera critica, partigiana, asettica ma nell’unico modo per cui il cinema e l’arte in generale hanno senso: il loro riflesso nella vita quotidiana.
A un certo punto basta con queste recensioni da cinetalpe, tutte tramine, luoghi comuni, appartenenza («a me piace Leone, io odio Tarantino») che hanno affossato la critica cinematografica a rango di compitino per studenti fuori corso e ucciso il senso stesso della fruizione cinematografica. Il cinema non è vedere mille film al giorno davanti al computer e saper rispondere alle domandine dei quiz. Il cinema è sangue, sudore, gioia, angoscia, pensiero e vita. La vita che si trasforma dopo due ore passate nel vuoto mistico della sala cinematografica.
Per esempio “LunchBox”: qual è la scena più inquietante e, tutto sommato devastante, di questa commedia indiana girata con stile, grazia e poco ritmo?
Quando il protagonista, un impiegato prossimo alla pensione, dopo essersi fatto bello per andare a un appuntamento con una misteriosa donna che non conosce, sta per varcare il portone, si accorge di non essersi rasato perfettamente e torna a casa per rimediare all’imperfezione. Entra nel bagno, prende il rasoio e… Riconosce l’odore tipico del nonno ottantenne, quell’odore acre, stantio, rancido di urina inutilmente ingentilito dall’acqua di colonia. Solo che il nonno è morto.
E allora? E allora la vecchiaia non è muscoli flosci, rughe, acciacchi, tumori, protesi, demenza; la vecchiaia è odore, emanazione di sé che diventa puzza. Questo è il punto: il momento esatto in cui il cinema (“LunchBox” nello specifico), lascia la pellicola e diventa parte della coscienza.
Il cinema può essere anche utile perché gli ultra cinquantenni che avranno visto il film la prossima volta che avranno un appuntamento amoroso in una camera di albergo, non si scorderanno di presentarsi in tiro, belli, atletici, ben vestiti, profumati che quando le cameriere passeranno per rifare la stanza penseranno a una coppia di trentenni…
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