Una scimmia ammaestrata entra in scena con l’ausilio del domatore (?). Sale sul suo piedistallo metallico e inizia a raccontare ai rappresentanti dell’Accademia, la sua storia. Inforca gli occhiali e tra ricordi, trasformazioni e cambi di tono, ripercorre la sua vicenda.
Si chiama Pietro il Rosso, la scimmia a cui Kafka dà voce nel suo racconto; Pietro viene catturato mentre è con il suo branco, lo feriscono due pallottole, una in modo non grave al volto, ma che gli darà il soprannome di “il rosso”, l’altra all’anca, che lo rende zoppo. Dopo la prigionia, in una cassa mentre raggiunge l’Europa su una nave, Pietro capisce che può imitare così bene gli uomini, da garantirsi la “libertà”, o meglio, una forma di libertà, che lo porterà nei teatri a esibirsi. Dopo quasi cinque anni, gli antropologi che lo invitano all’accademia per ascoltare la sua storia, trovano davanti a loro una scimmia-uomo calma, riflessiva, ironica, che racconta il suo percorso con una vena di malinconia, rabbia e accusa che percorre tutto il racconto.
All’Argot Studio la scimmia ha il volto, ma soprattutto la voce di Tommaso Ragno che in “Una relazione per un’Accademia” sceglie di entrare nel mondo e nelle metamorfosi di Kafka. Un racconto di trasformazione e una favola sull’evoluzione umana, sul confine tra umano e animale che è sempre arbitrario, sul compromesso tra libertà e via di fuga.
Ragno si dimena, si muove, si agita sul suo trespolo e ripercorre l’intensa vicenda. Eppure sembra mancargli quel pizzico di reale identificazione con il monologo che invece emerge totalmente nella parte finale dei “frammenti”. Prevedibile forse la scelta della musica dell’introduzione a “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss nei titoli di testa, poi al minuto 11 per la scoperta dell’osso come arma, e nel finale del film “2001: Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick. Un teatro essenziale, scarno che mira al nocciolo dell’argomento senza orpelli né suppellettili. Ce ne fossero.
Titolo | Una relazione per un’Accademia |
Autore | Franz Kafka |
Interpreti | Tommaso Ragno |
Durata | 75' |
Produzione | Argot Produzioni in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro |
Anno | 2022 |
Genere | monologo |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
In scena | 12-15 gennaio - Argot Studio - Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma |
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