Chi è Toni? E dove si trova? E perché Guido, diagnosticato schizofrenico, dopo vent’anni di cure, all’improvviso decide di non prendere più le medicine? E come mai la sua fidata sorella non risponde al telefono? Sono tante le domande che pone questa avvincente pièce scritta, interpretata e diretta da Paolo Zuccari.
“Toni” è un viaggio in un territorio sconosciuto non solo della mente ma anche dell’anima del protagonista. È un percorso difficile nei meandri della malattia psichiatrica, avvolta nelle mille sfaccettature e nascosta troppo spesso dietro a coltri di indifferenza e superficialità. Ma è anche un thriller perché Guido assiste a un omicidio del quale sarà egli stesso il principale indiziato. E quel martello sporco di sangue? Perché è lì nella sua cantina? Chi ce l’ha messo?
Durante tutto il concitato monologo, Zuccari non sbaglia mai un’intenzione, non manca una battuta, non sporca un movimento. La tensione resta sempre alta dipingendosi addosso un personaggio complesso ma che sulle sue spalle sembra non pesare, caratterizzandolo con una pulizia e una delicatezza tale da creare sincera empatia in chi lo conosce. Sì perché gli spettatori in sala non guardano la storia di Guido ma la vivono, sul quel palco non si racconta una vicenda, si fa esperienza.
Un po’ “La finestra sul cortile” un po’ “Joker”, il testo di Zuccari mostra cosa significa avere un disturbo psichiatrico e quali sono le conseguenze nella vita di tutti i giorni sia per sé che per gli altri. Avvicina con delicatezza a una tematica seria non rinunciando a situazioni divertenti – mai comiche – e che strappano un dolce sorriso. E alla fine Toni diventa quasi una parte di ognuno, soprattutto in questi giorni di solitudine forzata, ma necessaria che stiamo vivendo.
Titolo | TONI |
Autore | Paolo Zuccari |
Regia | Paolo Zuccari |
Scene | Francesco Ghisu |
Costumi | Lucia Mariani |
Luci | Paride Donatelli |
Aiuto regia | Edward Fortes |
Interpreti | con Paolo Zuccari |
Produzione | produzione La fabbrica dell’Attore si ringrazia Studio 13 |
Applausi del pubblico | Scroscianti |
In scena | Al Teatro Argot Studio di Roma |
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