Terapia di gruppo

Una commedia che punta su nevrosi sessuali, contraddizioni psicologiche e personaggi fuori dagli schemi, tra psicoterapeuti messi peggio dei loro stessi pazienti, uomini in cerca di una propria identità, colpi di scena e diversi non-sense che si reiterano, dando origine a sincere risate.
Questo è quanto promette ed in parte mantiene la nuova produzione Attori & Tecnici in scena al Teatro Vittoria di Roma, Terapia di gruppo di Chistopher Durang attore, commediografo, sceneggiatore e librettista statunitense.

Bruce, bisessuale represso, fidanzato con Bob, è intenzionato a farsi una famiglia “normale” e al suo annuncio matrimoniale risponde Prudence, una ragazza omofobica e sentimentalmente provata, in cerca del principe azzurro. Le loro complesse personalità, refrattarie a ogni tipo di ascolto dell’altro, faranno del loro primo incontro un totale disastro. Ma è solo dopo un secondo fortuito incontro e il “sostegno” dei rispettivi analisti – Stuart, macho libidinoso con cui Prudence ha avuto una “veloce” relazione e la signora Wallace che si dimentica le parole e si interfaccia con i clienti con la consulenza di un “famoso” peluche – che un girotondo di incontri e scontri, ansie e nevrosi, illusioni e desideri si metterà in moto tra urla, ironia e colpi di pistola.

Forse qualcuno ricorderà l’omonima pellicola di Robert Altman (1987) tratta dal medesimo testo, ma sulle tavole del palcoscenico il bouquet attoriale è stato asciugato, così come gli ambienti che si creano sotto gli occhi del pubblico, grazie ad una scenografia leggera e mobile ideata e realizzata da Alessandro Chiti. Lo spettacolo seppur ad intermittenza diverte e seduce, grazie alla bravura degli attori quando non calcano troppo un testo già di suo volutamente sopra le righe ed al tono scanzonato (quasi da gita scolastica oseremo dire), che aleggia su tutto lo spettacolo. Scacciapensieri.