No, questo non è il solito musical pieno di colori, risate, spensieratezza; non è il solito musical dai numeri coreografici brillanti, musiche accattivanti ed immediate, storia di buoni sentimenti e lieto fine.
No, Sweeney Todd è un musical, scuro, dissonante, con sangue e brutali assassini; tormenti, vendetta, follia sono i suoi temi conduttori. Ma nonostante questo Sweeney Todd è un musical incredibile, che colpisce basso, nulla nega alla visione dello spettatore, trascinandolo nella follia psicologica e fisica che colpisce e contamina tutti i suoi protagonisti; nessuno escluso.
Musical scritto da Stephen Sondheim (musiche e testi) e Hugh Wheeler (libretto), vincitore di otto Tony Award nel 1979, basato sulla commedia Sweeney Todd, the Demon Barber of Fleet Street di Christopher Bond, ispirata ad una leggenda metropolitana della Londra del XIX secolo adattata nel dramma teatrale omonimo di George Dibdin Pitt del 1842, è un’opera poco conosciuta in Italia (se non per l’omonima pellicola cinematografica di Tim Burton con Johnny Depp, 2007) e ancor meno rappresentata in Italia. Se ne ricorda un’ottima messa in scena firmata da Marco Simeoli nel 2008 e riproposta nel 2011, poi più nulla. Oggi il regista Claudio Insegno, dopo l’ottimo Spamalot di due stagioni fa, affronta uno spettacolo che sorprende e seduce: duro, crudele, diretto, difficile da dimenticare.
Le scene di Francesco Fassone, semplici ma ficcanti, ci precipitano nella Londra di fine Ottocento, con i mendicanti che si trascinano tra i viottoli della città e la ricca borghesia prigioniera in palazzi luccianti. Costruita su tre strutture che tra giochi di schermi e proiezioni donano dinamicità al racconto, viene illuminata dalle luci espressioniste di Riccardo Padovan che tagliando il palcoscenico da destra verso sinistra e dall’alto verso il basso, creano un’immaginaria gabbia all’interno del quale rinchiudere la follia della vicenda.
Sorprende la regia di Insegno, questa volta concentratissima sulle vicende raccontate e per nulla ammiccante verso il pubblico, grazie anche alla scelta di attori magari poco noti al grande pubblico ma versatili e convincenti nel loro passaggio dal canto al recitato. Le musiche, aspre e disarmoniche eseguite dal vivo da un’orchestra di 12 elementi sono un valore aggiunto che rende lo spettacolo ragguardevole, vivo e palpitante.
Applausi a scena aperta e standing ovation per tutti, in una sala (Teatro Olimpico di Roma di sabato sera) colpevolmente piena a metà.
Titolo | Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street |
Autore | Stephen Sondheim, Hugh Wheeler |
Adattamento | Emiliano Palmieri |
Regia | Claudio Insegno |
Musiche | Stephen Sondheim |
Scene | Francescvo Fassone |
Luci | Riccardo Padovan |
Interpreti | Lorenzo Tognocchi, Francesca Taverni, Simone Leonardi, Luca Giacomelli Ferrarini, Federica Deriggi, Annalisa Cucchiara, Michelangelo Nari, Domenico Nappi, Vitantonio Boccuzzi |
Durata | 130' |
Produzione | Dimensione Eventi |
Anno | 2019 |
Genere | Musical |
Applausi del pubblico | A scena aperta |
In scena | 14-17 novembre Milano; 6-8 dicembre Verona; 31 dicembre Asti |
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