Ci sono opere che se decontestualizzate nel tempo e nello spazio, perdono inevitabilmente la loro carica provocatoria, critica ed estetica. “Spring Awakening” è un musical rock, vincitore di numerosi Tony Awards, su musiche di Duncan Sheik e con libretto e testi di Steven Sater. Il musical si basa sulla controversa piéce “Risveglio di primavera”, scritta nel 1891 da Frank Wedekind. Ambientato nella Germania del diciannovesimo secolo, il musical ha per protagonisti un gruppo di adolescenti alle prese con la scoperta e sperimentazione della propria sessualità. L’opera originale è stata vietata in Germania per la sua rappresentazione di masturbazione, aborto, stupro e suicidio. Il dramma pone infatti l’accento sulla scoperta del mondo ipocrita degli adulti: il risveglio sta a simboleggiare l’affacciarsi al mondo delle nuove generazioni che vengono però schiacciate e soffocante dalla stupida ottusità di una cultura dominante, imposta e non spiegata.
Nei primi del ‘900 tali tematiche avevano una valenza anti-sistema; alla razionalità e moralismo degradante del mondo adulto che trasforma l’uomo in burattino comandato ad hoc da regole ed imposizioni, l’opposizione di forme di surrealtà e liberazione che passa attraverso la manifestazione più facile e al tempo stesso dirompente come la sessualità. Nel 2014 tutto si perde ed assume una dimensione vintage in cui è difficile riconoscersi.
“Spring Awakening” , al debutto nella versione italiana – ma con le canzoni in inglese – realizzata dalla TodoModo Music All, soffre la debolezza di fondo dello spettacolo originale, accentuata da una scelta di messa in scena che desta più di una perplessità a partire dalla predilezione, da imputare al regista, del tono degli attori. Una recitazione sempre, costantemente, inesorabilmente sopra le righe, cartoonistica, urlata, sull’orlo di una crisi di nervi che si ripercuote sul climax narrativo ed emotivo dell’opera al punto da risultare piatto e monotono, generando noia anche nello spettatore più ben disposto. Ed è un vero peccato. Perché nella parte cantata l’intero giovane cast dimostra una proprietà notevole, con un ottimo controllo delle voci sia negli assoli che nei corali, come le musiche suonate dal vivo, che donano allo spettacolo un calore che purtroppo manca negli altri componenti.
A dispetto del titolo, lo spettacolo più che “risveglio” provoca un assopimento lento ed inesorabile.
Titolo | Spring Awakening |
Autore | Frank Wedekind, Steven Sater |
Regia | Emanuele Gamba |
Musiche | Dunkan Sheik |
Scene | Paolo Gabrielli |
Costumi | Desirée Costanzo |
Coreografie | Marcello Sindici |
Luci | Alessandro Ferri |
Interpreti | Flavio Gismondi, Arianna Battilana, Federico Marignetti, Tania Tuccinardi, Paola Fareri, Renzo Guddemi, Vincenzo Leone, Chiara Marchetti, David Marzi, Albachiara Porcelli, Andrea Simonetti |
Produzione | TodoModo Music All, Ars Nova, La Bottega del Verrocchio |
Anno | 2013 |
Genere | musical |
Applausi del pubblico | Timidi |
In scena | 2-7 dicembre FIRENZE; 12 dicembre CARPI; 16-21 dicembre TORINO; 10 gennaio 2015 GENOVA; 15 gennaio UDINE; 22 gennaio BRINDISI |
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