Sister Act – Il Musical

Si applaude al ritmo di soul, funky e atmosfere disco anni ’70 al Teatro Brancaccio. E già, perché il tempo sul palco lo dettano un manipolo di suore scalmanate, le protagoniste del musical “Sister Act”, diretto da Saverio Marconi. Come non ricordare la versione cinematografica del 1992 diretta da Emile Ardolino, con la travolgente Whoopi Goldberg nei panni della protagonista? Deloris Van Cartier fa la cantante ed è disposta a tutto pur di sfondare nel mondo dello spettacolo. È testimone suo malgrado di un omicidio e, per sfuggire alla morte certa, trova rifugio in un convento, dove assume l’identità di Suor Maria Claretta. Nella versione teatrale Deloris è interpretata da Belia Martin, già applaudita protagonista della versione spagnola. La sua interpretazione, con una voce calda e avvolgente, lascia trapelare tutta l’energia. E l’accento spagnolo la rende ancora più simpatica.

Tra le irriverenti suorine c’è anche suor Cristina, già cliccatissima dopo il successo ottenuto a The Voice Italia; nei panni della novizia Suor Maria Roberta continua a stregare con la sua voce, interpretando il personaggio con grazia e bravura, alternando timidezza e stupore, curiosità e paura. Le somiglianze tra suor Cristina e il personaggio sono evidenti e vanno al di là della giovane età di entrambe. La stessa ammette: «La novizia è una ragazzina, ancora non ha ricevuto la chiamata e si trova a scegliere tra il mondo esterno e il convento. Si farà tante domande, ma poi deciderà di donarsi completamente al Signore. In fondo è stato così anche per me quando ho fatto la mia scelta».

Nel cast anche il conduttore televisivo Pino Strabioli (nel ruolo di Monsignor O’Hara), Francesca Taverni (la rigida Madre Superiora), Felice Casciano (Curtis il gangster) e nuovi talenti come l’esordiente Marco Trespioli, che si è fatto notare con la voce tenorile nel ruolo del Commissario Eddie. Il risultato è pregevole: le suore si muovono con disinvoltura e divertimento, sia la coreografia di Rita Pivano che le scenografie di Gabriele Moreschi creano le giuste atmosfere religiose, i costumi di Carla Accoramboni e le luci di Valerio Tiberi fanno il resto; così si comincia con il refettorio e la camerata del convento, per arrivare al trionfo della luce con glitter e paillettes delle scene finali.

I testi e le liriche sono stati tradotti da Franco Travagliom e non mancano le battute di spirito a coronare i 25 brani musicali scritti dal premio Oscar Alan Menken (che ha composto le più celebri colonne sonore Disney), dalle atmosfere che spaziano dai cori gospel alle ballate pop in puro stile Broadway, dai cori polifonici alla vintage disco anni ’70. Il risultato è fresco, spumeggiante, travolgente. Suore con le paillette, gangster che hanno paura, poliziotti senza coraggio e soubrette con l’abito da suora… Una realtà che si capovolge per approdare ad un nuovo equilibrio in cui a trionfano i buoni sentimenti. Perfetto per riscaldare una fredda serata natalizia.