Serial Killer per Signora

La prima rappresentazione italiana del musical di Douglas J. Cohen, Serial Killer per Signora, avvenne nella stagione 2002/2003 al Teatro Piccolo Eliseo di Roma. In scena nei ruoli dei due protagonisti Massimiliano Giovanetti e Christian Ginepro. Dietro le quinte alla regia Gianluca Guidi.

Oggi, stagione 2016/2017 Gianluca Guidi riprende quella che fu la prima regia teatrale indossando i panni di uno dei due protagonisti, insieme al fidato compagno Giampiero Ingrassia: «Con Serial Killer per Signora si tratta di un ritorno sulla scena del delitto. Era il 2001 quando ho prodotto e diretto (senza interpretarlo) questo spettacolo per la prima volta. Fu un’esperienza felice: la mia prima regia. Piacque tantissimo, mettendo d’accordo critica e pubblico. A distanza di quindici anni ne curo una seconda edizione, con delle differenze: non produco più, ne sono sempre il regista, interpreto uno dei due ruoli maschili ma spero nel medesimo esito. Il testo di Douglas J. Cohen (autore sia delle musiche che della drammaturgia) mi è familiare da 15 anni, ed il mio viaggio teatrale dopo 3 lustri mi riporta qui. Il teatro, tendenzialmente, dovrebbe sempre raccontare una storia; a volte, purtroppo, la si sacrifica per qualche non meglio identificato onanismo di palcoscenico che non porta acqua al mulino di nessuno. Dalla precedente edizione porto con me la brillante e colta versione delle liriche di un grande maestro della musica leggera italiana Giorgio Calabrese, la direzione musicale originale di Riccardo Biseo con materiale aggiunto e orchestrato da Ciro Caravano e parte della traduzione di allora a firma del mio grande amico Gianni Fenzi. Dopo il successo di Taxi a due piazze – continua il regista nelle sue note di regia –  virare decisamente verso qualcosa di completamente diverso, è sembrata la scelta più naturale che Giampiero Ingrassia ed il sottoscritto avrebbero dovuto fare…».

Musical minimalista, racconta dell’ambiguo rapporto tra Christopher Kit Gill e Morris Bromo. Il primo attore disoccupato con l’ombra di una madre, attrice anch’essa, ingombrante e castrante da poco scomparsa; il secondo detective della polizia di New York non più giovanissimo, che vive ancora a casa con la madre, un’ebrea invadente e possessiva. Non si conoscono, nessuno sa dell’esistenza dell’altro fino a quando il primo, dopo essersi reso autore di un primo omicidio, non telefona alla stazione di polizia del secondo per lamentarsi con il detective incaricato delle indagini della poca attenzione dedicata dalla stampa al suo “atto”.

Gianluca Guidi, Alice Mistroni

Come in Delitto per delitto di Alfred Hitchcock, le vite di due sconosciuti si intrecciano ed iniziano a dipendere l’uno dall’altro. Sì perché più aumentano i delitti e la visibilità sulla stampa del primo, più la carriera del secondo inizia a prendere il volo, così come la vita privata.

Musical minimalista dicevamo sia per il numero di attori in scena, ma con la bravissima Alice Mistroni a interpretare almeno 5/6 ruoli diversi, che per gli ambienti, ben sopperiti dalla scenografia di Annamaria Morelli piena di sorprese e soluzioni. Le musiche di Douglas J. Cohen non sono orecchiabili e coinvolgenti come potrebbero essere quelle di un Lloyd Webber (Evita, Jesus Christ Superstar) o Leonard Bernstein (West Side Story), ma sono funzionali alla storia ed a una messa in scena che colpisce ma non seduce nonostante la bravura di tutti gli interpreti (Gianluca Guidi come stile e tono vocale ricorda in maniera commuovente suo padre). Uno spettacolo più per il cervello che per il cuore, che diverte ma rimane freddo, cerebrale ed emotivamente flemmatico.