La prima cosa che colpisce in “Risorgi”, scritto, diretto e interpretato da Duccio Camerini, è la rottura fragorosa della quarta parete, che divide il palcoscenico dalla platea, gli attori dal pubblico. Tanto che lo spettacolo inizia improvvisamente, con le luci di sala accese ed una voce che si alza più vigorosa rispetto alle altre che fanno da sottofondo ad ogni attesa prima dell’inizio. Sembra una spettatrice normale a provocare gli spettatori seduti in sala affaccendati a parlare; sembra un’esagitata che ha subito un torto e l’imbarazzo si avverte forte tra i presenti, che si guardano attorno con sorpresa. Poi a poco a poco ci si rende conto della situazione “in atto” e si inizia a stare al gioco prima che le luci di sala si abbassino su una rassicurante oscurità.

Nella periferia degradata di una città che potrebbe essere ovunque e in nessun luogo, si aggira una banda di esclusi, emarginati, derelitti, spinti ai margini della società dalla deformità fisica e psicologica. Di giorno popolano gli angoli della civiltà chiedendo l’elemosina e di notte rifuggono in angoli abbandonati e riempiti da nuova vita. Troviamo Marika uomo di mezza età, aspirante transessuale in attesa dell’operazione; Sergetto, ex marchettaro che non vuole smettere di illudersi; Traiano, il figlio di Marika, che gestisce insieme al padre un traffico di storpi che proteggono e addestrano a chiedere l’elemosina; Mongo, un fool che vede dietro le cose; Semmi, un cameriere che fa arti marziali e prende bombe illegali prima di combattimenti clandestini; Rosa, la sua ex, tossica un tempo assistente sociale; Nadia, impiegata che si accanisce contro il figlio disabile; Bacio, uomo deciso a risalire la china di quel potere sommerso; infine Latodestro, storpio finito sotto un camion perdendo l’uso del braccio e della gamba sinistri, che prende la guida di altri storpi per rivoltarsi contro chi li sfrutta.

(ph. Matteo Nardone)

(ph. Matteo Nardone)

Risorgi è il racconto della lunga attesa che accomuna tutti; l’attesa di una rinascita che arriverà solo per alcuni, mentre per altri verrà soffocata nel sangue e nella violenza. Un racconto che rompe la quarta parete e invade la platea. L’azione si svolge sul palcoscenico decorato dalle decadenti scene di Nika Campisi, commentata dalle musiche eseguite dal vivo di Matteo Colasanti ed invade la platea, circondando lo spettatore che può scegliere chi e cosa seguire, quanto spazio dedicare ad un personaggio rispetto ad un’altro.

Uno spettacolo senza mediazioni, che si avvale di un linguaggio diretto e violento esaltato da giovani attori eccellenti. Tutti credibili in personaggi borderline ed estremi ma di cui non si percepisce il rischio di cadere nella forzatura o macchietta. Giovani attori, citazione meritata per Marika De Chiara che ha l’arduo compito di dare inizio allo spettacolo, che si muovono intorno a Duccio Camerini nel ruolo di un personaggio difficile ed eterogeneo nelle diverse debolezze e immense violenze; un personaggio che non si riesce né ad amare né ad odiare completamente, ma capace di entrarti dentro così profondamente da non riuscire a liberartene una volta riaccese le luci. Uno spettacolo da vivere più che da vedere, che costringe il cosidetto “normale” a riflettere sulle ombre deformate che popolano le nostre città, trasformando gli stessi “normali” in ombre di se stessi.

TitoloRisorgi
AutoreDuccio Camerini
RegiaDuccio Camerini
MusicheMatteo Colasanti
SceneNika Campisi
CostumiNika Campisi
InterpretiSimone Bobini, Barnaba Bonafaccia, Duccio Camerini, Marika De Chiara, Ciro Carlo Fico, Dario Guidi, Igor Mattei, Marco Damiano MInandri, Cristina Pedetta
Durata100'
ProduzioneLa Contrada - Stabile di Trieste, La casa dei racconti
Anno2016
GenereDrammatico
Applausi del pubblicoScroscianti
In scenafino all'11 dicembre 2016 al Teatro Piccolo Eliseo, Roma