Ragazza in erba

Monologo dalla tematica insolita e originale, “Ragazza in erba” racconta la storia di una giovane donna, Sara, arrestata perché in possesso di marijuana mentre si stava imbarcando su un traghetto per le vacanze in Sardegna. Il passaggio improvviso, da una dimensione di effimera euforia dettata dalla vacanza imminente, alla cella buia di un commissariato catapulta nel passato la protagonista, che ricorda di aver provato una sensazione simile quando nel bel mezzo dell’esuberante e allegra adolescenza, sperimentata insieme ai compagni di scuola, vive per la prima volta il distacco, l’esperienza traumatica della morte di un caro amico, forse quello più caro.

Da questo flash back si generano domande, volte a spiegare perché una giovane vita debba essere spezzata in modo così violento solo per un senso di colpa: quello di essere stata trovata in possesso di mariijuana. In un piccolo centro le voci corrono velocemente e Beppe, l’amico del cuore di  Sara, non regge il colpo, si lascia andare schiacciato da qualcosa che sente più grande di lui e si suicida.

Lo spettacolo si delinea come un monologo tragicomico “face to face” con il pubblico, ben recitato da Alessia Bellotto che riesce a coinvolgere gli spettatori in modo naturale e diretto, puntando su una recitazione asciutta e moderna, strappando più di una risata, nonostante il lavoro riservi anche momenti drammatici e di profonda riflessione. La regia è il testo sono ben calibrati e puntano su un allestimento essenziale, ma non per questo privo di incisività e completezza.