“Presunta morte naturale” in scena al Teatro Argot fino al 6 marzo 2016 vorrebbe rappresentare un sussulto di indignazione o forse, più semplicemente, un monito affinché quanto successo non accada più. Il dramma pubblico del sottotitolo è nella realtà quello che colpisce e dovrebbe vivere ognuno di noi. E, nello specifico, si tratta della storia di Stefano Cucchi, geometra trentunenne morto a Roma il 22 ottobre 2009 appunto “per presunta morte naturale”. Stessa sorte toccata a Federico Aldrovandi o a Davide Bifolco.
Tiziano Panici, quasi sempre al buio su un palco spoglio dove il centro della scena è occupato da un grande tavolo rettangolare attorno al quale l’attore si muove, racconta la tragica storia di Stefano. Lo fa cercando di seguire le indicazioni registiche e di drammaturgia di Alessandra Ferraro e Pako Graziani, che vogliono una narrazione a più voci, compresa quella di Cucchi. Panici, in affanno e cercando di destreggiarsi tra i differenti personaggi e punti di vista, occupa, muovendosi, tutto lo spazio scenico. Corre, fa flessioni, si cambia d’abito, resta immobile su un cubo, si siede, si sdraia e poi si rialza. Il tutto con un’unica e sola intenzione nella voce. Una voce che poco comunica al pubblico, che resta quasi chiusa nel petto, intrappolata nel respiro ansimante amplificato dal microfono.
Della storia, tremenda e drammatica del ragazzo romano ucciso, arrivano solo echi lontani. E in questo pecca anche il testo, drammaturgicamente povero. C’è poco spazio per provocare un’attenta riflessione sui tanti, troppi decessi che in Italia sono stati liquidati come casi di presunta morte naturale; ancora meno ce n’è per l’indignazione o per quel monito iniziale e dichiarato affinché vicende simili non si ripetano mai più.
Titolo | Presunta morte naturale, un dramma pubblico |
Autore | Pako Graziani |
Regia | Alessandra Ferraro e Pako Graziani |
Musiche | Dario Salvagnini |
Luci | Valerio Maggi |
Interpreti | Tiziano Panici |
Durata | 50' |
Produzione | Margine Operativo in collaborazione con Kollatino Underground, Argot Studio, Attraversamenti Multipli |
Applausi del pubblico | Timidi |
In scena | Al Teatro Argot fino al 6 marzo 2016 |
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