Melania e Rossella indossano abiti eleganti: un tailleur blu su di una camicetta azzurra fantasia e un tubino rosa antico impreziosito di brillanti. Orecchini, collana di perle e décolleté con tacchi alti le rendono statuarie e perfette. Lo stile anni ’50, anche dell’arredamento del salotto dove le due donne si incontrano per giocare la settimanale partita a burraco, rende l’atmosfera borghese e distante. Eppure i peli queste due amiche ce li hanno dappertutto: sulle gambe, sulle braccia, in faccia, e anche sullo stomaco; sono enormi e lunghi, grossi come gli scheletri che si portano nell’armadio da una vita.
In questo spettacolo di Veronica Cruciani, su testo di Carlotta Corradi, vengono messe a nudo le verità tenute nascoste dalle due amiche nell’intimo del finto orgoglio borghese: un matrimonio di successo e figli dalle vite perfettamente aderenti agli stereotipi che la società impone, nascondono il dolore e la sofferenza della falsità e del tradimento. La piccola schermaglia di parole taglienti e di leggere insinuazioni che apre la scena, al tavolo da gioco, si sviluppa in un crescente battibecco fatto di rivelazioni e accuse tra le due, per sfociare infine in un duello all’ultimo sangue, alla scoperta delle celate verità di ognuna di loro.
La regia della Cruciani arriva schietta e diretta attraverso la recitazione raffinata degli interpreti maschili Alex Cendron e Alessandro Riceci, capaci di tenere per l’ora di spettacolo un ritmo serrato, con variazioni che lasciano seguire con attenzione il testo. Singolare e di grosso impatto la scelta di rappresentare la vicenda attraverso due interpreti maschili: con due donne non si sarebbe aperta la questione di genere. “Peli” parla di donne ma soprattutto di due persone che si confrontano, mettendo a nudo la brutalità dei gesti con i quali nascondono i loro segreti. Il modo in cui lo fanno appartiene alla persona, sia nella dolcezza che nella brutalità; il genere non conta.
Dopo aver confessato reciprocamente il tradimento con il marito e l’omosessualità del figlio, in un crescendo di insulti, le due finiscono per strapparsi di dosso gli eleganti vestiti, i gioielli e persino le parrucche. Nudi, con indosso solo i loro peli, i due bruti (quali sono nelle loro coscienze) escono fuori e si mostrano al pubblico nella loro autenticità.
Titolo | Peli |
Autore | Carlotta Corradi |
Regia | Veronica Cruciani |
Musiche | Paolo Coletta |
Scene | Barbara Bessi |
Costumi | Barbara Bessi |
Luci | Gianni Staropoli |
Aiuto regia | Tullia Raspini |
Interpreti | Alex Cendron e Alessandro Riceci |
Durata | 60' |
Produzione | Quattroquinte in collaborazione con OffRome |
Anno | 2013 |
Genere | Commedia |
Light e stage design | Michelangelo Vitullo |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
Compagnia | Quattroquinte |
In scena | Dal 10 al 22 febbraio al Teatro Argot Studio - 7 marzo Lodi Teatro alle Vigne - Aprile Bergamo IETM |
Nessun commento