Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori.
Cosa c’è di più attuale? Tutta la nostra vita gira attorno a questi elementi, non cinquecento anni fa, oggi. Guerra, religione, pazzia, sesso, potere, travestimento, tradimento, follia, pace, sogno,vanagloria, amore, amore, amore.
Ariosto è questo: vita palpitante colta nell’attimo del suo incomprensibile e variabile fluire.
Stefano Accorsi nel suo “Giocando con Orlando” mette in scena l’anima pop dell’Orlando furioso.
E’ uno spettacolo brillante, intelligente e godibile. Accorsi è solo in scena e attraverso un’interpretazione molto fisica, mimica e atletica riesce a coinvolgere il pubblico nelle incredibili avventure dei personaggi. Orlando, Bradamante, Ruggero, Angelica non sono più nomi evocativi di una poesia astrusa, ma eroi palpitanti, contraddittori, casinari, teneri, sbruffoni, puri e figli di buona donna come siamo noi.
Ma la bravura dell’attore oltre all’istinto istrionico capace di materializzare lo scalpiccio dei cavalli e farci volare con l’ippogrifo, è data dalla perfetta scansione del verso che permette di apprezzare la sublime raffinatezza metrica del poema.
Leggerezza, sostanza e poesia. A teatro, dal vivo, in mezzo alla gente. Non soli, davanti a una scatola vuota.
Titolo | Giocando con Orlando - Assolo |
Autore | Ariosto |
Adattamento | Marco Baliani, Stefano Accorsi e Marco Balsamo |
Regia | Marco Baliani, Stefano Accorsi e Marco Balsamo |
Interpreti | Stefano Accorsi |
Durata | 76' |
Produzione | Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo |
Genere | Monologo |
Applausi del pubblico | Scroscianti |
In scena | Fino al 15 marzo all'Ambra Jovinelli |
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