Se racconti una storia d’amore, non puoi seguire logiche temporali. Non esiste la contemporaneità: il passato si mescola al presente che proietta di sé l’immagine nel futuro. La narrazione non deve avere punti di riferimento razionali causa/effetto.
Non ti piacciono i tatuaggi? Ne scoprirai uno a forma di fiocco sul dorso della donna della tua vita e non potrai più farne a meno. Sogni una bella casa comoda, tecnologica e il tuo uomo vive in una roulotte? Non farai storie e quella roulotte sarà il tuo regno. Una storia d’amore si racconta con gli occhi. Chi ha avuto la fortuna di vederli li riconosce subito, gli occhi liquidi di una donna innamorata. È una luce particolare, velata, che dona allo sguardo una profondità ultraterrena che ti entra dentro, bypassa il cervello e arriva diretta al cuore. E chi ha avuto la fortuna di vederli, riconosce subito quando la luce non c’è più. Lo sguardo diventa trasparente, l’occhio vitreo e l’angolo della bocca s’increspa in un sorriso che sembra una smorfia.
Ma un sentimento così intenso non finisce mai, a meno che il destino si scateni e uccida il figlio con un tumore devastante. Allora non c’è salvezza, tutto è finito, vince la morte, l’abbandono e nulla ha più senso.
L’amore sarà solo l’ultimo barlume di vita tatuato sul corpo prima di suicidarsi.
Il film è “Alabama Monroe – Una storia d’amore (The Broken Circle Breakdown)”, l’attrice dagli occhi liquidi si chiama Veerle Baetens.
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