Undici individui si rifugiano in una chiesa abbandonata per ripararsi dal fuoco dei cecchini e dai bombardamenti che massacrano la città. Potremmo essere a Damasco o Kabul, Il Cairo o Sarajevo. Potremmo… Ma siamo a Roma, tra le strade dilaniate di San Lorenzo e dei Parioli, tra la Tiburtina e la Prenestina fino a Torrevecchia. Vie evocate dai racconti dei protagonisti. Undici tra ragazzi e ragazze tra storie che nascono, simpatie che si spengono, ansie ed odori di morte che emergono dai loro discorsi, ora drammatici ora ironici.
Questo è “Nessuno” il coraggioso ed ambizioso progetto scritto nel 2002, frutto di un laboratorio teatrale organizzato con giovani attori dallo sceneggiatore (“Notte prima degli esami”, “Maschi contro femmine”, “Questa notte è ancora nostra”) e regista cinematografico (“Nessuno mi può giudicare”, “Viva L’Italia”) Massimiliano Bruno. «Dopo l’attacco alle Torri Gemelle, quando gli americani invasero l’Afghanistan, guardando le immagini di città devastate mi domandai “cosa accadrebbe se la guerra arrivasse fin qui e se Roma fosse ridotta in macerie sotto le bombe sganciate dal nemico?”. Dopo oltre dieci anni, Davide Lepore ha deciso di riportare in scena lo spettacolo, guardando alla primavera araba e agli ultimi massacri in Siria ed Egitto. Il testo appare oggi più che mai attuale».Accompagnando dal vivo le vicende dei protagonisti con una piccola band, opportunamente nascosta in scena, lo spettacolo non sfugge da un certo interesse. Progetto ambizioso, ambientato in un futuro prossimo (5 dicembre 2013), presenta però difetti profondi proprio nel testo. I personaggi in scena sono stereotipi. Questa tecnica di scrittura non è condannabile a priori; può essere utilizzata dall’autore come base creando una situazione “nota” allo spettatore, sul quale edificare un qualcosa di innovativo. Può essere applicato all’azione e lavorare creativamente sui personaggi, o viceversa. Questa seconda ipotesi è quella dello spettacolo scritto da Bruno e diretto da Lepore (presente in scena nel ruolo di “Nessuno”).
Sorvolando sulla facile riconoscibilità dei diversi personaggi, ci concentriamo sull’azione, che però qui manca completamente. Il che, da un uomo di cinema e teatro quale è Bruno, sorprende enormemente. L’azione è lasciata all’evocazione che i diversi protagonisti fanno del mondo esterno (la parte più interessante) e del proprio mondo interiore fatto di paure, ambizioni, sogni e desideri (la parte più noiosa). Lo spettacolo, costruito su quadri dove di volta in volta un ragazzo è protagonista, è strutturato e sviluppato in maniera meccanica e prevedibile, con un ritmo narrativo sempre uguale a se stesso, incapace di sottolineare, variandole, le tonalità drammatiche da quelle più leggere. Il risultato è un’omogeneità di racconto ed interpretazione che anestetizza ogni traccia di vitalità ed originalità che di tanto in tanto, nonostante tutto, emerge dalla rappresentazione.
Titolo | Nessuno |
Autore | Massimiliano Bruno |
Regia | Davide Lepore |
Musiche | Fausto Casara |
Scene | Lidia Tavanti, Valerio Brignili |
Costumi | Roberta Ciotti |
Luci | Giuseppe Rossi |
Interpreti | Davide Lepore, Gabriele Carbotti, Martina Zuccarello, Simone Crisari, Rosalba Battaglia, Michele Botrugno, Martina Fiore, Cristiano Priori, Alessandra Cosimato, Andrea Dianetti, Simone Tessa, Veronica Milaneschi |
Produzione | La cattiva compagnia |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Applausi del pubblico | null |
In scena | fino al 20 Ottobre 2013 al Teatro Dell'Orologio | Roma |
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