La locandina

Una conferma continua. Gli spettacoli di Carrozzeria Orfeo sono una certezza di attualità, concretezza, divertimento e analisi spietata della realtà in cui viviamo. In altre parole sono il teatro nella sua essenza. Questa volta siamo dentro una vecchia carrozzeria riadattata a cucina, specializzata in cibo a domicilio per intolleranti alimentari. Qui si muovono, lavorano e vivono otto personaggi tra cui Plinio, chef stellato caduto in rovina che coltiva sogni impossibili di riscatto culinario; sua moglie Clara, ex lavapiatti e infaticabile arrampicatrice sociale; Igor, figlio di Clara e figliastro di Plinio, a 19 anni ha problemi di disabilità emotiva, ossessionato da un videogame sulla guerra. Alla famiglia disfunzionale si unisce Patty, la madre settantenne di Plinio, ex brigatista e femminista convinta.

«Il nostro teatro – dichiara nelle note di regia Gabriele Di Luca – s’interessa anche qui degli ultimi, dei perdenti, dei mal sopportati che però fanno sorridere. Devono vedersela con ricette assurde, con menù europeo, asiatico e africano. Il profumo del mangiare arriverà al pubblico. C’è un calapranzi che farà pensare all’omonimo testo di Harold Pinter, e riferimenti a un esponente politico ostile agli aiuti agli immigrati, finché l’ascesa al potere della destra prefigurerà dittatura, deportazione, una nuova Shoah, in cui rischierà d’essere perseguitato il figlio albino della nostra interprete etiope. La vicenda nasce da un fatto di cronaca inquietante quanto bizzarro: nel settembre 2017 nelle fogne del quartiere di Whitechapel a Londra, è stato trovato dai sommozzatori fognari un enorme fatberg (letteralmente un iceberg di grasso calcificato) che occludeva il tratto fognario. Il “Mostro”, fatto di feci, salviette umidificate, pannolini, condom usati, sigarette, telefonini, e centinaia di altre schifezze che i londinesi per decenni hanno gettato nello scarico del wc, pesava 130 tonnellate (quanto 11 autobus a due piani) ed era lungo 250 metri».

Difficile descrivere cosa accade sul palcoscenico e in sala durante “Miracoli metropolitani“: un po’ per la pienezza della drammaturgia di Di Luca che si conferma un cavallo di razza, un po’ perché il teatro deve essere goduto e apprezzato nel momento in cui va in scena ma anche perché la sala risponde sul momento, senza freni né limiti. Il cast è perfettamente affiatato e oliato, come dovrebbe essere sempre. Su tutti svetta Beatrice Schiros, capace di cambiare registro recitativo con una semplicità disarmante. Se proprio deve essere fatto un appunto, il ritmo così serrato delle battute non ne permette la voluta memorizzazione!

TitoloMiracoli metropolitani
AutoreGabriele Di Luca
RegiaGabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
MusicheMassimiliano Setti
SceneLucio Diana
CostumiStefania Cempini
LuciLucio Diana
InterpretiElsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni, Aleph Viola. Si ringrazia Barbara Ronchi per la voce della moglie.

Durata112'
CoproduzioneMarche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini in collaborazione con il Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto -Teatro Dimora | La Corte Ospitale”
Anno2020
GenereCommedia
Applausi del pubblicoA scena aperta
CompagniaCarrozzeria Orfeo
In scenafino al 23 gennaio al teatro Vascello Via Giacinto Carini, 78