Esiste il delitto perfetto? Sir Alfred Hitchcock nei suoi film ha dimostrato che un errore, minimo ma spesso decisivo, l’assassino lo commette sempre anche se trattansi di un genio o presunto tale. Come il caso del dottor Short alle prese con la scomparsa della di lui moglie la Signora Short, Victoria Short, e del detective di ‘Scoiattolo Hard’ ops… scusate… ‘Scotland Yard’ l’Ispettore Drake, un mix s-travolgente tra il detective Frank Drebin (La pallottola spuntata) e l’Ispettore Clouseau (La Pantera Rosa).
Prendete una fortunata commedia inglese dallo humor surreale e contaminatela con la comicità grottesca nazional-napoletana tutta nostrana. Ne viene fuori la commedia “L’Ispettore Drake e il delitto perfetto” dove la logica è ribaltata, la verosimiglianza contradetta, la stupidità ha la meglio sul genio del male, gli spettatori molesti SPARATI.
Lo spettatore si ritrova sin da subito al cospetto di personaggi fuori dal comune ed estranei ad ogni logica, dove realtà e finzione, dramma e comicità si fondono l’un con l’altro azzerando ogni linea di demarcazione. Si ritroverà lui stesso a dover sciogliere inquietanti interrogativi quali: «Chi è il misterioso dottor Short? E perché ha sposato un facocero? E’ stato lui ad uccidere la sua quarta moglie o è stata la sua quarta moglie a uccidere lui? Ha veramente due figlie di nome Sabrina o una delle due mente? Che ci fa il Papa nel bosco? Ma soprattutto… perché c’è un lampione in salotto?».
Dichiara il regista, nonchè protagonista nel ruolo dell’Ispettore Drake, Sergio Assisi: «L’idea è quella di dar vita a personaggi dichiaratamente eterogenei per dialetto. Dal napoletano al milanese, passando per il romano. Una sorta di spettacolo multietnico, che prova a sfruttare le comicità regionali, sulla base di una provata e internazionale ironia british. Protagonista della storia non è un “semplice” delitto da risolvere, ma il gioco complesso e matematico del teatro nel teatro, l’abbattimento della quarta parete, e finzione che si mischia a realtà. Attori che escono fuori dal personaggio e personaggi che giocano ad essere attori. L’ambientazione classica di un salotto inglese, ma ricco di elementi folli, porta lo spettatore fin dall’inizio in una nuova dimensione, resa confortevole dalle più classiche trovate sceniche. Una prima esperienza di regia teatrale, ambiziosa ma non troppo, con la quale provare a creare un nuovo stile identificativo».
Curioso esempio di demenzialità portata a teatro con risultato altalenante ma senza ombra di dubbio divertente, grazie ad un ritmo recitativo senza pause ed un divertimento in scena che si riverbera in sala. Ritmo sostenuto ed inarrestabile, attori divertenti che si sostengono a vicenda (nota di merito per Francesco Procopio nei panni del poliziotto Plod vero motore goliardico dello spettacolo) ed una serie di giochi di parole e non-sense che si rincorrono l’un con l’altro sono gli elementi che rendono unico lo spettacolo, mentre un maggior controllo degli stessi renderebbero l’intero spettacolo… ‘memorabile’ al pari di Che disastro di commedia di Henry Lewis, Jonathan Sayer, Henry Shields, altra commedia ‘demenziale’ inglese con cui questa condivide il mood fuori dagli schemi.
Titolo | L'ispettore Drake e il delitto perfetto |
Autore | David Tristam |
Adattamento | Sergio Assisi |
Regia | Sergio Assisi |
Musiche | Louis Siciliani Aluei |
Scene | Roberto Crea |
Costumi | Mirjana Panowsky |
Luci | Francesco Adinolfi |
Interpreti | Sergio Assisi, Luigi Di Fiore, Francesco Procopio, Fabrizio Sabatucci, Beatrice Gattai |
Durata | 120' |
Produzione | Quisquilie Production |
Anno | 2016 |
Genere | Commedia |
Applausi del pubblico | Scroscianti |
In scena | fino al 19 Marzo 2017 al Teatro Sala Umberto di Roma |
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